Tsunami, SMS nel mirino

Tsunami, SMS nel mirino

Molti lamentano quella che definiscono una mancata trasparenza nel servizio che permette di raccogliere via SMS fondi per l'assistenza ai paesi colpiti dal maremoto
Molti lamentano quella che definiscono una mancata trasparenza nel servizio che permette di raccogliere via SMS fondi per l'assistenza ai paesi colpiti dal maremoto


Roma – Sono ormai molti i messaggi di critica giunti alla redazione di Punto Informatico sui cosiddetti “SMS di beneficenza” e in particolare sull’iniziativa che ha avuto fin qui un enorme successo e che ha consentito e consente agli italiani di inviare un SMS al 48580 per donare un euro in aiuti ai paesi asiatici colpiti dallo tsunami.

Sebbene tutti ritengano il meccanismo degli SMS assai utile, e c’è anche chi crede che dovrebbe essere esteso a molte più iniziative di solidarietà, in molti contestano il messaggio pervenuto dai media che hanno fin qui sostenuto l’ultima iniziativa. Secondo le indicazioni date, infatti, i gestori di telefonia mobile non guadagnerebbero nulla da iniziative di questo tipo.

“Non è proprio esatto – scrive ad esempio Marco L. – che TIM, Vodafone e co. non ci guadagnino proprio nulla dagli SMS di solidarietà per la catastrofe di Santo Stefano. Considerando che la maggior parte di noi italiani utilizza cellulari con carte prepagate, che la maggior parte delle tariffe ha costi di ricarica attorno ai 5 euro, che il “taglio” di ricarica più comune è sui 25 euro, ne segue che approssimativamente, ogni 25 euro di beneficenza, circa 5 euro finiscono nelle tasche dei gestori di telefonia mobile”. Con molte sfumature, è una posizione condivisa dai frequentatori del newsgroup it.tlc.gestori e dai relativi sottogruppi.

In questo senso obiettivamente i conti si possono formulare in vari modi ma è certo il guadagno dei gestori per ogni ricarica effettuata dagli utenti, SMS o meno, ed è per questo che anche su web è stata pubblicata una lettera con cui si invita chi ha contribuito tramite SMS a scrivere alle redazioni dei media che hanno consentito di avviare l’operazione di raccolta dei fondi.

Nella lettera si legge, tra le altre cose, che “queste donazioni via SMS, che si aggiungono ad altre (recente Telethon e vari) hanno l’effetto di accorciare la durata di vita delle nostre ricariche. Di conseguenza, i gestori vedranno aumentare, nell’arco dell’anno, il numero di richieste di ricarica. E dato che, ad ogni volta, vengono prelevati 2 o 5 euro per spesa di ricarica, è evidente che i gestori stessi usufruiscono di queste campagne di solidarietà”. Nella lettera si chiede a giornali e operatori dell’informazione di rettificare l’informazione data e spiegare in qual modo l’operazione può rivelarsi economicamente vantaggiosa per i carrier.

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Pubblicato il
4 gen 2005
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