Intervistato dal celebre presentatore televisivo statunitense Stephen Colbert , il giovane CEO di Tumblr David Karp ha vissuto una delle esperienze più terrificanti della sua fulgida carriera. Inizialmente imbarazzato, il fondatore della vasta piattaforma di blogging è riuscito a sciogliersi in una delle sue prime apparizioni in pubblico dopo l’acquisizione da oltre un miliardo di dollari da parte del gigante Yahoo!.
Tra le varie domande poste da Colbert sul network via cavo Comedy Central , il futuro dei numerosi contenuti pruriginosi – Not Suitable For Work (NSFW) nel gergo della Rete – presenti su migliaia di account Tumblr. Negli ultimi anni, la proliferazione di materiale pornografico ha spinto il traffico verso la piattaforma statunitense.
Com’era prevedibile , i vertici di Yahoo! hanno deciso di intervenire per limitare il fenomeno social, andando incontro alle specifiche esigenze di milioni di utenti provenienti da diversi contesti culturali o religiosi. Pur sottolineando l’assoluta centralità dei principi di libera espressione online, l’azienda di Sunnyvale vorrebbe chiudere i contenuti pornografici di Tumblr in un vero e proprio ghetto digitale .
In sostanza, il materiale pruriginoso verrebbe escluso dal meccanismo di tagging alla base delle indicizzazioni dei contenuti caricati sulla piattaforma. In questo modo, gli account per adulti o NSFW sarebbero eliminati anche dai motori di ricerca, disponibili ai soli utenti in possesso di un link specifico per poterli raggiungere. Un meccanismo simile a quello adottato dai grandi cyberlocker, spesso adottato dagli utenti per i contenuti condivisi in violazione del diritto d’autore.
A colloquio con Colbert, David Karp ha rassicurato milioni di habitué della fruizione di contenuti a luci rosse: le decisioni prese da Yahoo! non si trasformeranno in un’attività di monitoraggio e rimozione degli account . Dunque, nessuna milizia anti-porno, nel rispetto dei principi di libera espressione e – probabilmente – per evitare la perdita di un traffico più che intenso verso certi profili Tumblr.
Mauro Vecchio