Il turismo riparte, finalmente. Uno dei settori più duramente colpiti dalla crisi sanitaria ed economica esplosa lo scorso anno, guarda all’estate ormai alle porte con la prospettiva di una ripresa. La voglia di viaggiare c’è, la disponibilità di chi gestisce gli impianti anche, ma l’attenzione non deve venir meno: è anche per questo che le spiagge italiane si apprestano ad abbracciare il cashless.
Pagamenti cashless e contactless in spiaggia: basta poco
La digitalizzazione degli stabilimenti balneari è un’esigenza, così da andare incontro alle necessità di chi li visita, anche sul fronte dei pagamenti. Dotarsi di un POS mobile è la soluzione migliore, come sottlinea Umberto Zola, Country Growth Lead Italia di SumUp, realtà Fintech leader del settore.
Un’ulteriore conferma della rivoluzione “cashless” esplosa in Italia a partire dal 2020 che introduce vantaggi come rapidità e semplicità sia per i gestori degli stabilimenti, che per gli utenti. È evidente come gli italiani stiano cominciando ad apprezzare la possibilità di pagare in modo più smart, sicuro ed igienico, effettuando transazioni senza dover passare la carta all’operatore in cassa o toccare il POS per digitare il PIN (per importi fino a 50 euro), evitando quindi lo scambio di contante e mantenendo le distanze.
Per i gestori, farsi trovare pronti significa anzitutto non scontentare la clientela, che può così beneficiare della partecipazione a iniziative come il Cashback di Stato. La spesa è davvero irrisoria: oggi bastano 22,49 euro per il lettore Air con pieno supporto a tutte le carte di credito, di debito, ai bancomat e ai dispositivi mobile. Questa una testimonianza raccolta a Marina del Circeo, sulla costa laziale.
I giovani tra i 15 e i 25 anni si aspettano di pagare sempre senza contanti: preferiscono saldare il conto del bar con lo smartphone, anche quando si tratta di 2 o 3 euro, in quanto più comodo.