Roma – “To be or not to be?”, Essere o non essere? L’amletico dubbio, in formato SMS, sarebbe “2b?Ntb?”. Ma a chi interessa la riduzione di un’opera letteraria su SMS? Al servizio per studenti dot.mobile e al professor John Sutherland della University College di Londra, che collabora al varo di un progetto culturale per la diffusione della letteratura inglese in formato Short Message Service.
Che Shakespeare si possa anche rivoltare nella tomba non sembra proprio interessare a Sutherland, che continua per la propria strada, coinvolgendo anche Charles Dickens, John Milton e le opere di altri autori britannici. Ma qual è lo scopo di questa iniziativa, già additata da molti puristi come uno scempio letterario?
Sutherland è convinto che la riduzione delle opere di letteratura sia una risorsa didattica da rivalutare. E che l’SMS sia lo strumento di comunicazione preferito dai giovani, a cui sarebbe possibile trasmettere agevolmente versi, frasi, trame e sintesi delle principali opere letterarie inglesi.
“Semplificare un testo a pochi e semplici elementi apre enormi opportunità di apprendimento” evidenzia il professor Sutherland, convinto delle potenzialità dell’SMS a scopo di apprendimento e ripasso.
Ma, qualcuno si chiede, com’è possibile affidare ad un SMS il compito di trasmettere le reali emozioni, i messaggi e le motivazioni contenute in un opera letteraria? “RomeoM falls_w/_ JulietC@marry Secretly” può bastare a riassumere “Giulietta e Romeo”? E come sarebbe sintetizzabile “Gente di Dublino” di James Joyce?
Se a qualcuno in Italia venisse in mente la medesima idea, potrebbe essere interessante vedere la riduzione in SMS di opere come la Divina Commedia e I promessi sposi, per non parlare di opere epiche di Virgilio e Omero. La sfida è aperta…
DB