Per misurare l’universo pirata, un nuovo studio commissionato dalla major NBC Universal e condotto dagli analisti di NetNames con una serie di strumenti interni e l’aggiunta di diverse risorse terze. Agli inizi del 2013, un totale di 432 milioni di persone ha sfruttato le più disparate piattaforme della Rete per scaricare materiale audiovisivo in violazione delle leggi sul diritto d’autore.
Dal Nord America ai paesi del Pacifico, il volume complessivo di traffico dedicato alle attività di scaricamento o streaming illecito ha superato l’impressionante quota di 9.567 petabyte mensili nell’intero 2012 . Il report Sizing the Piracy Universe attribuisce agli scambi pirata circa il 25 per cento di tutto il traffico generato su Internet. Numeri in continua ascesa, a dispetto degli sforzi legislativi o giudiziari in numerosi paesi del mondo.
Nello specifico , il totale degli scariconi legati ai cosiddetti cyberlocker è diminuito in maniera sensibile (8 per cento) tra la fine del 2011 e gli inizi del 2013, probabilmente a causa della chiusura di Megaupload con il raid statunitense contro Kim Dotcom. Allo stesso tempo, il numero dei pirati che sfruttano BitTorrent o le piattaforme di streaming è aumentato in maniera repentina, rispettivamente del 27 e del 22 per cento .
Il report di NetNames ha assegnato ai vari client BitTorrent una fetta consistente degli accessi unici per la violazione del copyright, un totale di oltre 200 milioni sui 432 registrati . Lo streaming video può vantare un totale di 112 milioni di utenti unici nelle aree analizzate, mentre il primato assoluto è stato assegnato alle modalità direct download con 210 milioni.
Con i dati forniti da Cisco, NetNames ha fatto una stima della banda consumata per attività pirata tra Europa, Nord America e area del Pacifico. Nel 2012, il traffico illecito via BitTorrent ha sfiorato i 6.700 petabyte in un mese , un aumento del 244 per cento rispetto al 2010. Mentre il traffico generato dagli accessi ai cyberlocker è diminuito del 54 per cento a soli 338 petabyte mensili.
Mauro Vecchio