Innovare la gestione di documenti e dati dei cittadini nel sistema pubblico nazionale con vantaggi a cascata per tutti in termini di risparmio, efficienza e comodità d’accesso: questo e nientedimeno è lo scopo ultimo dichiarato ieri dai firmatari del protocollo di intesa tra aziende e private e associazioni di categoria. Un raggruppamento che tenterà di dar vita alla Anagrafe Unica Nazionale italiana.
Come si può leggere su una nota diffusa nelle scorse ore, aderiscono al Progetto AUN , ideato da Francesco Perrotta, direttore generale di Infinity DWH e dirigente di una società che progetta e implementa soluzioni per la PA, anche due grandi associazioni di categoria italiane, ANIPA (Associazione Nazionale Informatici Pubblici ed Aziendali) e ALSI (Associazione Laureati in Scienze dell’Informazione ed Informatica). Un progetto portato avanti con i dirigenti di AireServices (Milano) e In.Formazione.
Il cuore del progetto è il “data warehouse centralizzato”, un database che dovrà essere in grado di contenere i dati personali di un’intera popolazione. “Questo database – spiegano i promotori – diventerà un’entità centrale nazionale a disposizione delle amministrazioni centrali, locali e del singolo utente e di altre istituzioni”.
Sarà accessibile grazie ad “un’amichevole ed uniforme interfaccia” che permetterà in tempo reale l’aggiornamento del database centrale. “In questo scenario – continuano gli sviluppatori – il cittadino può interagire con esso tramite una qualsiasi postazione domestica, comunale o esterna, il tutto garantito da avanzatissime specifiche tecniche di sicurezza. Il sistema così progettato garantirebbe all’utente un risparmio notevole di tempi e costi, nonché la disponibilità di un ampio ventaglio di servizi”.
I vantaggi sarebbero innumerevoli, come la possibilità di ottenere certificati senza allontanarsi di casa, o di averli anche quando ci si trova in altri comuni. Senza parlare evidentemente dei possibili vantaggi per la PA in termini di risparmio di tempo e recupero di efficienza. “Questa struttura – assicurano i promotori – avrebbe come altro punto di forza il notevole vantaggio di abbattere i costi relativi alla gestione del cartaceo, deperibile nel tempo, ai tempi di gestione dello stesso, agli sprechi di spazio e di risorse umane che sarebbero così ridistribuibili per migliorare i servizi offerti all’utente”.
Un progetto ambizioso, dunque, che dovrà raccogliere l’interesse della pubblica amministrazione, che pure spinge ormai da lungo tempo in direzioni del tutto analoghe, e che potrebbe stimolare una burocrazia più intelligente con un conseguente risparmio di spesa pubblica. “L’implementazione di questo sistema – sottolineano le parti coinvolte nel Progetto AUN – permetterà di far interagire altre banche dati della pubblica amministrazione come ad esempio quella fiscale, il che si traduce in una concreta possibilità di combattere efficacemente l’evasione, non dimenticando che anche la pubblica sicurezza avrebbe un ulteriore valido strumento per contrastare la criminalità”.