Roma – Il futuro della connettività Internet è mobile? La situazione rilevata in alcuni mercati sembra confermarlo: laddove le reti mobili possano garantire copertura con tecnologie ad alta velocità, incontrano la preferenza degli utenti. E in Finlandia, secondo un rapporto pubblicato dalla Helsinki University of Technology , le reti mobili crescono e invadono il campo d’azione un tempo dominato dalle reti fisse. Uno scenario che sembra annunciare un cupo presagio per il mercato della telefonia fissa e della connettività.
Il rapporto è stato portato all’attenzione del pubblico dal blog Dean Bubley’s Disruptive Wireless e richiamato dall’esperto di telecomunicazioni Stefano Quintarelli, che nel proprio blog ne ha analizzato alcuni numeri decisamente significativi per comprendere le possibili evoluzioni del mercato della connettività.
Il documento analizza l’utilizzo delle reti mobili da parte dell’utenza finlandese e tra i dati di maggior peso, si evidenziano:
– una crescita di mercato del 1300% dal 2006 al 2007;
– un calo del traffico dati su cellulari, dal 27% all’8%;
– la crescita del traffico dati generato da PC, passata dal 71% al 92%.
Numeri da cui emerge, in sostanza, una tendenza di utilizzo della connettività dati da rete mobile che si sta allontanando dall’utilizzo di Internet da cellulari e smartphone, muovendosi sempre di più verso gli utenti di PC. Un trend dimostrato anche dall’analisi oraria e giornaliera del traffico generato da cellulari, smartphone e computer (vedi figura in alto) e dai soli computer.
Il confronto tra smartphone e PC evidenzia, per questi ultimi, un utilizzo meno influenzato dagli orari: come osserva Quintarelli “il traffico via cellulare riflette gli orari di sonno delle persone, mentre i PC vengono lasciati a fare traffico dati anche di notte, mentre i loro padroni dormono”. Per quanto riguarda gli utenti di PC che si connettono a Internet da rete mobile, il rapporto evidenzia un traffico più costante sul peer-to-peer e su altri utilizzi non identificati, mentre la fruizione di web ed email si concentra in orari prettamente diurni.
La rete mobile ha le armi per uccidere quella fissa? Forse no, non ancora almeno. Ma l’insieme di questi elementi, oltre a far capire che la direzione del business della connettività si sta orientando verso le reti mobili, delinea un quadro di mercato che può portare conseguenze negative per quanto riguarda le reti fisse: “Il wireless – osserva Quintarelli – è sufficiente a soddisfare i bisogni di larga fetta degli utenti e verso questo si orienterà il mercato, sottraendo risorse alla rete fissa colpendo la sua remunerabilità”. Gli operatori che offrono telefonia e connettività “su cavo” potrebbero ritrovarsi molti meno clienti e, quindi, arrivare a non avere sufficienti risorse da investire per lo sviluppo di reti fisse più performanti.
“Il bisogno al lungo termine dell’economia del Paese – conclude – non è soddisfatto dal mercato in presenza di competizione infrastrutturale e pertanto in assenza di pianificazione dell’interesse pubblico con il meccanismo delle concessioni presente nelle altre infrastrutture non replicabili”. Lo scenario potrebbe presentarsi anche all’orizzonte del mercato della connettività italiano, in cui sul fisso esiste sostanzialmente una compagnia di telecomunicazioni dominante, con logiche di investimento proprie di una società privata e non condivisibili da altri competitor che, sulla rete, hanno la possibilità di affacciarsi con un ruolo di rivenditori e non di veri e propri provider.