Google ha annunciato un nuovo sito Web che racchiuderà tutti i progetti open source della compagnia , un unico grande luogo virtuale a disposizione dei ricercatori e di chiunque fosse interessato a dargli un’occhiata.
Will Norris, ingegnere software per Google Open Source Programs Office, in un post sul blog ufficiale di Mountain View scrive che l’open source è una componente tecnica e organizzativa fondamentale sin dagli albori di Google, a partire dai server che usano il kernel Linux fino ad arrivare ad una cultura interna portata all’esser capaci di patchare qualunque codice, anche se realizzato da altri team.
Negli anni Google ha rilasciato milioni di linee di codice open source, avviando programmi come Google Summer of Code e Google Code-in nonché sponsorizzando progetti e community tramite organizzazioni come Software Freedom Conservancy o la Apache Software Foundation.
Adesso, a distanza di 18 anni dalla sua fondazione, Google ha dato vita a questo nuovo sito allo scopo di raccogliere tutte le iniziative, le informazioni utilizzate, le release e di dare pieno supporto all’open source.
Come si evince dal sito stesso, Google ritiene che l’open source sia un bene per tutti, in quanto incoraggia le collaborazioni e lo sviluppo tecnologico .
Google vive di software open source da sempre: senza Linux non ci sarebbe stata Google. La compagnia usa e crea codici open source in maniera abitudinaria fin dalla sua nascita.
Parlando soltanto del 2017, Mountain View ha reso open Chrome per iOS, Upspin file-sharing, E2EMail (forse il progetto più interessante, incentrato sulla crittazione end-to-end delle mail) e l’encoder JPEG Guetzli; l’apertura del nuovo sito dedicato all’open source di Google servirà per semplificare la vita agli addetti ai lavori, che potranno trovare tutto in un unico portale. Il portale non sarà però un sito di codici sorgente, ma un mezzo di collegamento ad altri siti come GitHub contenenti i progetti di Google.
Norris prosegue spiegando che non sono a conoscenza di quali progetti avranno riscontro di pubblico, quindi tendono ad aiutare i team a rilasciare codice il prima possibile. Come risultato sono stati avviati migliaia di progetti sotto licenza open, dai più grandi TensorFlow, Go e Kubernetes a progetti minori quali Light My Piano, Neuroglancer e Periph.io. Alcuni progetti sperimentali vengono rilasciati solo per divertimento.
Avendo progetti sparsi fra circa 100 organizzazioni GitHub e su Git auotgestiti da Google, era diventato davvero complicato tenere traccia di tutto.
Il sito garantisce la possibilità di dare un’occhiata al “dietro le quinte” per vedere come Google crei e programmi l’open source, visto che Mountain View sta rilasciando anche tutta la documentazione correlata su come lavora internamente, forte di tanti anni di esperienza, che possa servire da guida how to per i neofiti, o come un interessante approfondimento su un metodo diverso per chi già fa parte di questo mondo.
Gabriele La Torre