PhoneDog, sito che si occupa di notizie in ambito mobile, ha denunciato l’ex impiegato Noah Kravitz perché una volta interrotto il rapporto di lavoro questo ha tenuto per sé un account Twitter legato al nome dell’azienda.
Per il sito Kravitz faceva da commentatore tecnologico e videoblogger e su Twitter si era fatto conoscere con il nome di @PhoneDog_Noah : una volta lasciato il lavoro aveva quindi cambiato nome in @noahkravitz, ma secondo quelli di PhoneDog avrebbe dovuto cederne il controllo, dal momento che il successo di follower ottenuto era strettamente legato al lavoro lasciato.
Per questo l’ex datore di lavoro lo ha denunciato per “appropriazione indebita di segreti industriali e del controllo dell’account, nonché ostruzione agli introiti economici”. Per il giudice PhoneDog avrebbe sufficienti basi per portare le prime due questioni davanti ad un tribunale, mentre è stato respinto il capo d’accusa relativo all’intralcio economico: non ci sarebbero sufficienti prove a supporto della tesi.
Due sembrano ora i nodi da sciogliere: la proprietà dell’account; e se la password rappresenta un segreto industriale .
Secondo Kravitz per configurarla come tale mancherebbero i presupposti: la stessa PhoneDog, insomma, non l’avrebbe mai considerata un segreto e le informazioni a cui dà accesso sarebbero già liberamente disponibili su Twitter (in particolare la lista di follower che l’azienda sembra considerare come una “lista di clienti”).
PhoneDog ha valutato l’account per 340mila dollari di danni, cioè 2,50 dollari per ognuno dei 17mila follower . L’ex dipendente contesta il valore in sé, riferendo che per un account Twitter la remunerazione dei follower (peraltro conseguente alla loro volontà di seguire gli aggiornamenti e all’impegno dell’amministratore nell’aggiornare gli status) è tutto da dimostrare.
PhoneDog, peraltro, ha un altro account ufficiale, diverso da @PhoneDog_Noah. Inoltre una volta lasciato il lavoro Kravitz ha tolto qualunque riferimento al marchio dell’ex datore di lavoro .
Claudio Tamburrino