Twitter non disponeva di un portafoglio brevettuale adeguato alla partita che sta giocando: pur essendo diventata negli ultimi anni un’azienda strategica sul mercato dei social media/ social network, l’essere scoperto dal punto di vista dell’armamentario di proprietà intellettuale la rendeva un facile bersaglio per concorrenti diretti e patent troll. Twitter, per questo motivo, ha deciso di raggiungere un accordo con IBM attraverso cui ottiene licenza per centinaia di brevetti.
IBM sembra essere tra le aziende che meglio hanno colto questo trend legato al mercato ICT e oltre ad essere stabilmente tra quelle che più brevettano al mondo, ha già nel 2010 raggiunto un accordo con Google (mille brevetti in ballo) e poi con Samsung (circa 4.600 brevetti).
Per quanto riguarda Twitter, poi, già in occasione del suo esordio in borsa gli analisti di Wall Street avevano individuato nella scarsità del portafoglio brevettuale una delle possibili criticità per l’azienda: in quegli stessi giorni la stessa IBM aveva contestato al tecnofringuello la violazione di diversi brevetti , alcuni dei quali risalenti al 1990.
Proprio per porre rimedio a questa situazione, nonostante nei giorni immediatamente successivi alla denuncia avesse promesso battaglia in tribunale, Twitter ha deciso ora di raggiungere un accordo trasversale con IBM con cui si aggiudica 900 suoi brevetti , che dovrebbero riguardare localizzazione, social engagement, monitoraggio di contenuti sui social media e loro archiviazione. I termini finanziari dell’accordo rimangono invece confidenziali.
Claudio Tamburrino