Quanto successo su Twitter nelle ultime ore è noto a tutti ma, mentre i colpevoli stanno per venire a galla, ad emergere sono anche le conseguenze per quanto accaduto. Come al solito c’è chi ci perde e chi ci guadagna: a perderci è sicuramente Twitter, che dovrà fare i conti con un danno di immagine non indifferente; a guadagnarci saranno tutti coloro i quali si contendevano una posizione privilegiata su Google, laddove fino ad oggi erano le anteprime dei tweet a farsi spazio.
Stop ai tweet sulle SERP
La segnalazione giunge proprio su Twitter da Brodie Clark, il primo a notare come le anteprime dei tweet fossero improvvisamente scomparse dai radar:
Whoa, looks like Google has demoted the visibility of Twitter accounts in Google Search. Likely related to many accounts being compromised with the BTC scam. Main change I'm seeing is the removal of the prominent real-time tweet carousel format. pic.twitter.com/JQTC7RDn0c
— Brodie Clark (@brodieseo) July 16, 2020
Non è certo un caso: nelle ore successive alla notte da shock, con una truffa perpetrata sui profili di numerosi personaggi famosi (del calibro di Obama, Bill Gates, Elon Musk e altri ancora) in cerca di Bitcoin, Google ha dovuto giocoforza reagire per togliere visibilità a contenuti la cui affidabilità si è dimostrata chiaramente fallace. Ma non solo: non sono i contenuti ad essere stati depotenziati, ma è la presenza complessiva di Twitter che con tutta evidenza non è stata in grado di garantire la sicurezza della propria piattaforma.
Non è stato subito chiaro se la decisione potesse essere temporanea (in attesa di indagini e soluzioni) o se fosse invece permanente. Non è stato subito chiaro, insomma, se Twitter fosse stato declassato, trovando i medesimi spazi di qualunque altro network, o se invece la situazione pregressa potesse essere recuperata. In seguito Google ha chiarito la vicenda sottolineando come, linearmente alle proprie policy, abbia voluto escludere questo tipo di contenuti in favore di una maggiorata attenzione alla sicurezza: la decisione resta tuttavia temporanea, in attesa che Twitter chiarisca l’accaduto e ripristini la piena sicurezza del social network.
La cosa ha sicuramente profonde ripercussioni. Le anteprime di Twitter, infatti, godevano di grandissima visibilità sul motore di ricerca poiché occupavano posizione privilegiata, inoltre si sviluppavano in verticale occupando una superficie di grande rilevanza nell’impatto visivo delle SERP. Una porzione di spazio appetibile viene dunque ora restituita agli altri siti di buon ranking, il tutto proprio nei giorni in cui da più parti si segnala il disagio per l’aumento delle inserzioni pubblicitarie nella parte alta delle pagine dei risultati (togliendo utilità al motore, ma aumentandone le potenzialità in termini di monetizzazione).