L’attacco messo a segno nei giorni scorsi a Twitter ha portato nelle tasche dei suoi autori una cifra che si aggira intorno ai 121.000 dollari, convincendo alcune ingenue vittime a inviare Bitcoin nella speranza di poterne ricevere in risposta il doppio attraverso post pubblicati su circa 130 account noti compromessi per l’occasione. La somma sarebbe stata molto più elevata se exchange come Coinbase non fossero intervenuti bloccando prontamente il trasferimento delle criptovalute agli indirizzi dei cybercriminali.
Attacco a Twitter: Coinbase ha evitato guai peggiori
Lo ha reso noto la piattaforma, dichiarando di aver impedito a più di 1.100 propri utenti di portare a termine il pagamento, salvando complessivamente 30,4 Bitcoin, pari a circa 280.000 dollari stando al cambio attuale. Solo 14 persone hanno spedito un controvalore di circa 3.000 dollari prima che il wallet fosse inserito nella blacklist. Questa la breve dichiarazione affidata a Forbes da Philip Martin, Chief Information Security Officer di Coinbase.
Abbiamo notato in meno di un minuto i tweet di Gemini e Binance. C’è stato un gruppo relativamente piccolo di utenti Coinbase che ha provato a inviare Bitcoin all’indirizzo della truffa.
L’autore dell’azione potrebbe essere Joseph James Connor, noto online come PlugWalkJoe, giovane membro del gruppo ChucklingSquad già capace lo scorso anno di bucare l’account di Jack Dorsey, numero uno della piattaforma.
L’attacco ha preso di mira profili di primo piano come quelli di Elon Musk, Bill Gates, Jeff Bezos, Barack Obama, Joe Biden, Kanye West e Mike Bloomberg, ma anche aziende come Apple, Uber, Gemini e la stessa Coinbase, pubblicando a loro nome post in cui è stato chiesto di inviare somme in Bitcoin per riceverne in cambio il doppio.