Un approccio basato sulla community per contrastare il fenomeno della disinformazione (e quello della misinformazione): così Twitter descrive Birdwatch, strumento oggetto di una fase di test molto ristretta fin dallo scorso anno e che ora fa il suo debutto ufficiale.
Lotta alla disinformazione: Twitter lancia Birdwatch
Il sistema si basa sul monitoraggio eseguito da un gruppo di Birdwatchers che possono etichettare i singoli post. Almeno inizialmente prende vita sotto forma di una sezione separata dal social network principale, accessibile da un numero ristretto di utenti: per partecipare all’iniziativa non è necessario essere fact checker, l’unico requisito è avere un numero di telefono e un indirizzo email reali associati all’account. Così lo ha descritto Keith Coleman, President of Product.
Birdwatch consente alle persone di identificare all’interno dei tweet le informazioni che ritengono fuorvianti o false e di scrivere note in grado di fornire un contesto informativo. Crediamo che questo approccio abbia il potenziale per rispondere rapidamente quando viene diffusa un’informazione errata, aggiungendo dettagli di cui le persone si possono fidare e che possono risultare preziosi.
La piattaforma non esclude che più avanti le segnalazioni associate ai contenuti possano essere rese visibili pubblicamente. I Birdwatchers saranno in grado di attribuire un rating agli interventi degli altri, così da dar vita a un meccanismo capace di soffocare sul nascere qualsiasi forma di abuso. Il principio di funzionamento non è poi così diverso rispetto a quello che da tempo adotta Wikipedia al fine di garantire la correttezza di quanto riportato nelle voci dell’enciclopedia.
Restando in tema, nelle scorse settimane un report del Washington Post ha affermato che in seguito al ban di Trump sono stati sufficienti pochi giorni per far crollare del 73% il volume di contenuti legati alle teorie del complotto relative alle Presidenziali USA che hanno visto il rivale Joe Biden uscire vincitore dalle urne.