La volontà del consiglio di amministrazione sembra essere quella di fare il possibile per evitare che Twitter finisca nelle mani di Elon Musk. A riportarlo è la testata The Information, dopo aver consultato una fonte ritenuta a conoscenza della situazione, ma per ovvie ragioni rimasta anonima.
L’offerta di Elon Musk per Twitter non è gradita
Ieri, il numero uno di Tesla e SpaceX (nonché uomo più ricco al mondo) ha messo sul tavolo un’offerta da 43 miliardi di dollari ufficializzando così l’intenzione di intraprendere quella che è definita una scalata ostile. L’obiettivo è acquisire il 100% della quota, dopo essere diventato maggior azionista nelle scorse settimane.
Stando a quanto trapelato, i componenti del CdA sarebbero intenzionati a fare il possibile per evitare scossoni e mantenere inalterato l’organigramma. Il loro supporto andrebbe dunque a Parag Agrawal, nuovo CEO nominato nei mesi scorsi dopo l’addio del fondatore Jack Dorsey. La questione sarà discussa nel corso di una riunione in programma per la giornata oggi.
Un’altra indiscrezione vorrebbe il board disposto a tutto o quasi pur di evitare che il social network possa finire nelle mani del magnate, anche tramite il rilascio di nuove azioni (poison pill), una manovra che renderebbe più complesso e dispendioso il completamento della scalata. Le due parti sembrano essere giunte in poco tempo ai ferri corti. La testimonianza in un sondaggio pubblicato nelle ore scorse dal magnate: Rendere Twitter privato a 54,20 dollari dovrebbe essere una decisione degli azionisti, non del consiglio di amministrazione
.
Taking Twitter private at $54.20 should be up to shareholders, not the board
— Elon Musk (@elonmusk) April 14, 2022
Dal canto suo, Musk ha già affermato di avere un piano B, da attuare nel caso di respingimento dell’offerta attuale, senza però svelarne i dettagli. Lo ha fatto in occasione della stessa conferenza TED in cui ha dichiarato che l’obiettivo non è il profitto: Non si tratta di economia, è per il bene morale
. I riferimenti alla volontà di sostenere in ogni modo possibile la libertà di espressione sono stati numerosi nei suoi interventi delle scorse settimane. In caso di successo, l’algoritmo alla base della piattaforma potrebbe essere reso open source.