Twitter ha annunciato che bloccherà i contenuti ritenuti pericolosi o illeciti in un determinato paese, solo a livello nazionale e non globalmente .
La piattaforma di microblogging ha un’enorme importanza nella comunicazione nazionale e mondiale: per questo se la deve vedere con le legislazioni di diversi paesi, con l’importanza del ruolo da essa svolto durante le rivolte di piazza della cosiddetta “Primavera Araba” e con tutti quei casi di contenuti che violano la proprietà intellettuale.
Quando la piattaforma deve sottostare a regole troppo restrittive il tutto si fa anche tecnicamente difficile, visto il numero e la varietà delle richieste di rimozione: per questo il tecnofringuello è intervenuto ora presentando delle nuove funzioni atte ad una gestione più calibrata delle cancellazioni .
Nei giorni scorsi, d’altronde, il social network ha annunciato che sarà disponibile in Arabo, Farsi, Ebraico e Urdu, lingue scritte da destra a sinistra e utilizzate anche in Paesi che hanno un sistema diffuso di controllo dei contenuti online.
Ci sono poi tutti quei paesi in cui “per ragioni storiche o culturali restringono certi tipi di contenuto, come la Francia o la Germania che bandiscono quelli a favore del nazismo”: senza neanche arrivare a prendere in considerazione, dunque, quei paesi dove l’esistenza stessa di un social network libero è utopistica, Twitter spiega che finora “per rispondere ai limiti di tali paesi poteva solo rimuovere i contenuti a livello globale”.
Per questo ora il tecnofringuello annuncia di essersi dotato della capacità di reagire ad un determinato contenuto a livello nazionale, senza comprometterne la diffusione nel resto del mondo.
Twitter afferma inoltre di essere ora in grado di informare in completa trasparenza l’utente di cui ha bloccato (in parte) un cinguettio, informandolo delle ragioni della censura con un messaggio del genere “Questo Tweet dell’utente @Username è stato bloccato in: Paese . Per saperne di più link ”
Per la notifica di tutte queste situazioni, infine, ha stretto una collaborazione con il sito anti-censura Chilling Effects , che offre una lista di contenuti rimossi, accompagnati dalle motivazioni, dalle richieste di rimozione ricevute (come le notifiche DMCA per violazioni di diritto d’autore) e dal nome dell’utente che li ha spediti.
Se da un lato l’intenzione è quella di limitare le pressioni cui può essere soggetto il social network (e gli eventuali effetti del blocco di un tweet), dall’altro Twitter rischia tuttavia seriamente di compromettere la natura globale della Rete e della sua piattaforma.
Claudio Tamburrino