Elon Musk spenderà 44 miliardi di dollari per l’acquisizione di Twitter. Il prossimo CEO ad interim dell’azienda ha ottenuto circa 7,1 miliardi di dollari da 18 investitori, tra cui Larry Ellison (CEO di Oracle). Alcuni di essi, come Binance, non sono statunitensi, quindi l’operazione verrà esaminata anche dal CFIUS, oltre che dalla FTC.
Acquisizione Twitter con fondi stranieri
Il CFIUS (Committee on Foreign Investment in the United States) è un comitato che valuta le implicazioni per la sicurezza nazionale degli investimenti stranieri. L’elenco degli investitori, fornito alla SEC (Securities and Exchange Commission), include il fondo sovrano del Qatar, il Principe dell’Arabia Saudita Al Waleed bin Talal al Saud e Binance, il più grande exchange di criptovalute del mondo, fondato da cinese Changpeng Zhao.
Considerata la presenza di questi tre investitori stranieri, l’acquisizione di Twitter da parte di Musk cade sotto la giurisdizione del CFIUS. Il comitato dovrà quindi valutare se l’operazione finanziaria potrebbe avere conseguenze per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Le probabilità che l’acquisizione venga bloccata sono minime perché gli investitori stranieri hanno acquistato poche azioni di Twitter. Ma la situazione potrebbe cambiare se Musk darà agli investitori un posto nel consiglio di amministrazione. Il rischio maggiore riguarda l’eventuale influenza dei governi di paesi contrari alla libertà di parola promessa da Musk. Tra questi paesi ci sono proprio Cina, Qatar e Arabia Saudita.
Ovviamente l’acquisizione deve avere il via libera anche della FTC (Federal trade Commission). Secondo Bloomberg, l’autorità antitrust deciderà entro giugno se avviare un’indagine approfondita. Intanto, un fondo pensione della Florida ha presentato una denuncia contro Musk e Twitter per bloccare la transazione. In base ad una legge del Delaware, l’acquisizione tentata da chi possiede più del 15% delle azioni non è consentita prima di tre anni, a meno che non venga approvata dai detentori di almeno due terzi delle azioni. Musk possiede solo il 9,6% delle azioni, ma supera il 15% con le azioni di Morgan Stanley (8,8%) e Jack Dorsey (2,4%).