Twitter, dove non osano gli spammer

Twitter, dove non osano gli spammer

Il rumore di fondo dei messaggi indesiderati è crollato sotto il livello di guardia. Forse il microblogging ha trovato le armi giuste per combattere i messaggi indiscreti?
Il rumore di fondo dei messaggi indesiderati è crollato sotto il livello di guardia. Forse il microblogging ha trovato le armi giuste per combattere i messaggi indiscreti?

I cinguettii sono sempre più al sicuro dalle insidie dello spam: nonostante il diffuso e imprescindibile utilizzo di URL accorciati (e quindi senza indizi sulla destinazione), le ultime statistiche divulgate da Twitter mostrano un calo quasi verticale delle attività di spam negli ultimi otto mesi.

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Nonostante la crescente diffusione del servizio di microblogging e una recente statistica relativa allo spamming che lo individua nel 90 per cento delle email, secondo i dati della (ex?) startup di San Francisco solo l’1 per cento dei cinguettii sarebbe costituito da contenuto indesiderato o indesiderabile.

Con il sistema di notifica dello spam, il canale apposito @spam e la recente introduzione del sistema di verifica e marchiatura dei link cinguettati, Twitter sembra aver trovato un’arma abbastanza efficace per combattere i problemi e gli attacchi che la minacciano .

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
24 mar 2010
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