Twitter e meteo, il futuro me l'ha detto un uccellino

Twitter e meteo, il futuro me l'ha detto un uccellino

Il flusso di tweet potrebbe essere più accurato delle previsioni governative sui danni creati di una tempesta. Una delle tante possibilità di sfruttare l'intelligenza collettiva della piattaforma
Il flusso di tweet potrebbe essere più accurato delle previsioni governative sui danni creati di una tempesta. Una delle tante possibilità di sfruttare l'intelligenza collettiva della piattaforma

I social media sono una possibile fonte di informazioni e previsioni affidabili relative agli eventi atmosferici di grande portata e che potrebbero essere utilizzate anche ad integrazione dei dati raccolti dalle istituzioni per organizzare aiuti e soccorsi.

Non si tratta in realtà della prima volta in cui i social media, e Twitter in particolare , vengono associati alla possibilità di avere dati sufficienti per prevedere il futuro nella forma del successo al botteghino di un film o dei risultati elettorali. Tuttavia secondo una recente ricerca Twitter sarebbe utile addirittura per meglio reagire ad un evento catastrofico come un uragano .

A riferirlo sono i ricercatori del National Information and Communications Technology Research Centre of Excellence di Melbourne che in uno studio pubblicato su Science Magazine hanno elaborato le previsioni tratte dal social medium relative all’Uragano Sandy che ha colpito la costa est degli Stati Uniti nell’ottobre del 2012.

Per farlo il team di ricercatori australiano ha analizzato i tweet mandati tra il 15 ottobre ed il 12 novembre 2012, poche ore prima e qualche giorno dopo il passaggio dell’uragano, selezionati in base alle parole e agli hashtag utilizzati (come “hurricane”, “Sandy”, “frankenstorm” e “flooding”): si tratta complessivamente di circa 52 milioni di tweet, ne sono stati selezionati come rilevanti 10 milioni, inviati da oltre 2 milioni di account .

In base a tali messaggi i ricercatori australiani hanno creato una mappa del passaggio dell’uragano ed uno studio in tempo reale dei suoi danni: questo è stato possibile grazie alla geolocalizzazione spesso collegata ai tweet o alle informazioni contenute nei messaggi.

Alla fine la mappa sviluppata grazie a tali dati è risultata lievemente più accurata di quella di FEMA, l’istituzione governativa incaricata di reagire a tali situazioni di emergenza.

Come spiega poi uno dei co-autori, Manuel Cebrian, “seppur moderata, esiste una correlazione tra attività su Twitter e ammontare di fondi necessari per i soccorsi in una determinata area”. In pratica, grazie a Twitter, è possibile determinare in proporzione come distribuire gli aiuti tra le diverse aree colpite dall’uragano.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
18 mar 2016
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