Dopo aver licenziato la metà della forza lavoro di Twitter con l’invio di una semplice email, Elon Musk si è reso conto che, per dare concretezza alla propria visione legata al futuro del social network, manca ora un elemento fondamentale: i dipendenti e le loro competenze. Stando a quanto riportato da Bloomberg, il nuovo proprietario della piattaforma avrebbe già dato ordine al proprio entourage di richiamarne dozzine, con l’obiettivo di assumerli di nuovo. Un vero e proprio dietrofront.
Elon Musk richiama i dipendenti Twitter licenziati
Il report parla di licenziamenti avvenuti per errore o comunque prima di valutare in modo adeguato quali figure si sarebbero rese necessarie una volta avviato il nuovo corso della società.
Sono circa 3.700 i dipendenti rimasti in azienda dopo il taglio del personale. Tra questi, c’è chi racconta di aver dormito in ufficio nell’ultima settimana, così da poter soddisfare le richieste di Musk, intenzionato a rivoluzionare la piattaforma in breve tempo. Tra i probabili cambiamenti pianificati, l’introduzione di un nuovo abbonamento mensile Blue da 8 dollari necessario per mostrare il badge degli account verificati e l’introduzione del pulsante Edit (Modifica) per tutti.
La prima delle due, già presa di mira per le potenziali conseguenze negative in termini di diffusione delle disinformazione, è stata rimandata a dopo le elezioni di metà mandato che si svolgeranno domani (martedì 8 novembre) negli Stati Uniti.
Sulla questione licenziamenti è intervenuto anche Jack Dorsey. Il fondatore e primo CEO della piattaforma si è assunto parte della responsabilità di quanto accaduto, affermando di aver imposto una crescita troppo rapida della forza lavoro.
Intanto, ha già preso il via il quasi inevitabile esodo degli utenti verso altre piattaforme. La prima a beneficiarne è Mastodon, un social dalla natura decentralizzata e open source.