È dovuto intervenire il capo supremo in prima persona, non il presidente degli Stati Uniti ma Jack Dorsey CEO di Twitter, per chiedere scusa agli oltre mezzo milione di utenti che si sono visti arrivare, loro malgrado, i tweet del nuovo inquilino della Casa Bianca al posto o insieme a quelli del presidente uscente Obama.
Dopo l’insediamento di Donald Trump, lo scorso 20 gennaio, l’account @POTUS ( President Of The United States ) prima utilizzato da Obama è passato al nuovo presidente. Si tratta di un account istituzionale, non personale, per cui cambiato il presidente, cambiato anche l’autore dei tweet. I precedenti tweet di Obama sono stati trasferiti all’account @POTUS44, per continuare a essere seguiti dai followers. Il “pasticciaccio” (per dirla con il termine coniato dallo scrittore Carlo Emilio Gadda) è nato allorché, nella giornata di sabato, circa 560mila utenti di Twitter che avrebbero voluto seguire solo l’account di Obama si sono ritrovati a seguire anche quello di Trump. Errore tecnico, ha dichiarato Dorsey sullo stesso Twitter.
Questo il succo delle sue dichiarazioni: “L’amministrazione Obama ha lavorato sulle proprie piattaforme per un piano di transizione. Ecco la cronologia di ciò che è accaduto: chi stava seguendo l’account @POTUS prima delle 12, alla fine della giornata stava seguendo due account: @POTUS44 (44esima amministrazione, Obama) e @POTUS (amministrazione Trump). Chi seguiva @POTUS44 (Obama), dopo le 12 è stato erroneamente portato a seguire anche @POTUS (Trump); alcune persone che seguivano @POTUS in passato sono state erroneamente iscritte a seguire @POTUS. Ora abbiamo corretto questi errori. (…) È stato un errore, non c’è dubbio, ce ne assumiamo la colpa e ci scusiamo. (…) Siamo spiacenti per l’errore commesso”.
Le scuse pubbliche di Dorsey si sono rese necessarie poiché sull’accaduto si è subito scatenata una tweetstorm : gli utenti che si sono trovati costretti a seguire l’account @POTUS hanno accusato Twitter di voler favorire la nuova amministrazione. Dorsey, comunque, non ha fornito un resoconto tecnico su quanto successo.
Pierluigi Sandonnini