Mancano pochi giorni alla quotazione a Wall Street di Twitter, e i riflettori sono puntati sul servizio di micro-blogging: è stata la stessa Twitter a rivelare, in un addendum ai documenti presentati agli organismi di controllo, che IBM ha spedito una missiva legale a San Francisco prospettando una diatriba su tre brevetti relativi a tecnologie coperte da copyright di Armonk, pur senza minacciare (ancora) il ricorso al tribunale. Cosa che invece ha già fatto Precedo Capital Group and Continental Advisors , che ha denunciato Twitter per una presunta frode volta a far salire il valore delle azioni prima della quotazione ufficiale.
In quest’ultimo caso la faccenda potrebbe essere seria: stando a quanto contenuto nella denuncia, nella quale Precedo chiede 124 milioni di dollari di indennizzo, Twitter avrebbe richiesto i servigi dell’azienda di consulenza per organizzare una vendita di azioni privata (ovvero la cessione di quote a scopo di finanziamento, prima dell’entrata in Borsa) in modo tale da determinare un valore artificioso per l’intero pacchetto. In altre parole: Twitter avrebbe ventilato l’ipotesi di cedere parte delle proprie azioni, sollecitando una valutazione complessiva dell’azienda superiore a quelle precedenti e garantendosi una plusvalenza in vista della quotazione a Wall Street . L’intera operazione non sarebbe poi andata a buon fine, lasciando a Precedo le spese da pagare per un’attività non completata.
Al momento Twitter è trincerata dietro un “no comment” su questa accusa, negando ogni rapporto con Precedo: quest’ultima, in effetti, nella denuncia non fa riferimento diretto a Twitter, bensì illustra una eventualità piuttosto comune nella Silicon Valley che prevede la vendita delle stock option garantite ai dipendenti delle startup tecnologiche per monetizzare in anticipo le quote . Poiché una parte del salario viene elargita sotto forma di azioni, ma possono volerci anni prima di arrivare a una quotazione pubblica in cui far fruttare i propri bonus, è pratica diffusa cedere a terzi le proprie azioni in cambio di denaro: quanto denaro dipende dalla valutazione attribuita all’azienda, basata sulle somme pagate dagli investitori per finanziarla e ovviamente dal mercato in essere sulle quote societarie. Precedo si sarebbe inserita in questo gioco, convinta (a suo dire) che Twitter fosse disponibile a cedere quote: l’accusa è che l’intera faccenda sia stata orchestrata per far crescere la valutazione in vista della quotazione ufficiale.
Inevitabilmente, l’attenzione mediatica attorno a Twitter amplifica la sua esposizione a questo tipo di accuse: lo stesso vale per quanto svelato dall’azienda di San Francisco in un addendum ai documenti presentati alla SEC , l’organismo di controllo della Borsa USA, in vista della IPO ( Initial Public Offering ), che illustra il contenuto di una missiva legale giunta da Armonk in cui IBM rivendica la proprietà intellettuale contenuta in tre brevetti a suo dire violati da Twitter . Quella di Big Blue per ora è solo una rivendicazione privata, volta probabilmente a raggiungere un accordo stragiudiziale con una transazione economica, ma Twitter è stata costretta a rivelare quanto accaduto poiché vincolata dalle regole sulla trasparenza che condizionano l’attività delle aziende quotate o che stanno per quotarsi in Borsa.
I tre brevetti in questione (6,957,224: Efficient retrieval of uniform resource locators ; 7,072,849: Method for presenting advertising in an interactive service ; 7,099,862: Programmatic discovery of common contacts ) appaiono legati al tipo di attività svolto da Twitter: quest’ultima non ha un portafoglio brevetti molto ricco, come da lei stessa ammesso nel documento presentato, e dunque queste circostanze potrebbero anche ripetersi in futuro. Ciò nonostante, Twitter si dice tranquilla di poter ribattere alle pretese di IBM con argomenti solidi: l’ottimismo è tale da aver anche rivisto al rialzo le attese per i valori della quotazione , che salgono dalla forchetta 17-20 dollari al più lucroso intervallo 23-25. La mossa di Twitter riflette la previsione di un cospicuo interesse di Wall Street, e dovrebbe garantire un guadagno ulteriore di diverse centinaia di milioni in caso la quotazione dovesse prendere la piega giusta: l’inizio delle contrattazioni, previsto per questo giovedì, confermerà questo ottimismo o riserverà brutte sorprese al tecnofringuello.
Luca Annunziata