Sul web c’è una breve definizione che spiega il significato di romanzo come “genere della narrativa in prosa, caratterizzato da un testo di una certa estensione”. E il mondo della letteratura ne ha viste tante, di estensioni, dai sette volumi di “Alla ricerca del tempo perduto” ad una singola immagine, con cui Stephen King riassunse un intero libro horror: “L’ultimo uomo sulla terra è chiuso in una stanza. Bussano”. È recente, tuttavia, la prima apparizione di un romanzo insolito che si sviluppa in maniera del tutto particolare: 140 caratteri alla volta.
The French Revolution è il primo romanzo pubblicato a puntate su Twitter , in continuo aggiornamento a partire dallo scorso martedì. “Il 14 luglio è il giorno della Presa della Bastiglia – ha scritto l’autore – ovvero il giorno in cui ha avuto inizio la vera Rivoluzione. È il momento perfetto per dare inizio a qualcosa di folle”. Questa insana idea è venuta a Matt Stewart , scrittore e agente marketing di San Francisco: “Per quanto ne so, sono la prima persona a pubblicare un intero romanzo su Twitter”.
La storia cinguettante narra le vicende di una famiglia statunitense che si ritrova improvvisamente ad affrontare una serie di interrogativi esistenziali tra un passato a tinte fosche ed una continua rincorsa al successo sociale. Una saga epica della modernità, dunque, che lo stesso Stewart ha definito come un “incontro tra lo spirito di Junot Diaz e le precise trame multi-livello di Jonathan Franzen”.
Il sito ufficiale raccoglie tutte le micro-puntate di French Revolution che, ovviamente, possono essere lette e seguite anche su Twitter. Nel post che ha dato inizio all’inusuale avventura letteraria di Stewart è contenuta una serie di domande e risposte , creata dallo stesso autore per meglio illustrare i principi del suo progetto. Una di queste recita: “Perché stai facendo questo?”. Lo scrittore di San Francisco ha dichiarato di voler tentare un “esperimento sociale”, per osservare le reazioni di un “mondo iperconnesso” davanti a una storia raccontata a pezzetti.
Stewart ha, tuttavia, ammesso di aver tentato vie più tradizionali di pubblicazione. “Il mio agente ha sottoposto il romanzo a tutte le maggiori case editrici – ha dichiarato – e molte di loro l’hanno amato, ma nessuna se l’è sentita di correre il rischio a causa di un linguaggio troppo vivido oltre che di humour piccante”. Twitter, invece, è apparsa agli ambiziosi occhi di Stewart come una piattaforma decisamente più aperta alle novità. Gli utenti interessati potranno seguire le vicende della famiglia tormentata fino al loro termine, dopo 480mila caratteri e 3700 tweet .
French Revolution si è così unito al gruppo dei romanzi pubblicati in maniere alternative, come ad esempio Deaf Heaven , diffuso dall’indiano Pinki Virani attraverso un pacchetto di 90 SMS. C’è, tuttavia, una domanda più cinica tra quelle postate da Stewart sul sito: “Tutto ciò sembra stupido. Chi leggerà un romanzo su Twitter?”. Lo scrittore pare essere consapevole che in pochi leggeranno tutti i 3700 cinguettii, ma aggiunge: “è come guardare pochi minuti di uno show televisivo e poi decidere se seguire l’intera stagione”.
Mauro Vecchio