Twitter ha annunciato che Dick Costolo lascerà il ruolo di CEO a partire dal prossimo primo luglio, rimanendo nell’azienda solo come membro del Consiglio d’Amministrazione. Costolo ha riferito di essere “estremamente orgoglioso” del team con cui ha lavorato, “dei risultati ottenuti durante i suoi sei anni”, nonché della strategia impostata, che “permetterà di raggiungere obiettivi e priorità” stabilite.
L’utilizzo del futuro è d’obbligo, e sembra tra i motivi principali dell’addio di Costolo : nonostante gli obiettivi raggiunti dalla sua dirigenza, con – in particolare – la trasformazione in un’ azienda quotata e con utenti in continua crescita . Restano, infatti, i problemi legati alla monetizzazione ed alla fidelizzazione dei suoi utenti , correlati anche all’aria che si respira sulla piattaforma, al momento alle prese con la battaglia contro i troll e la consapevolezza che, in fondo, sono relativamente pochi utenti gli utenti produttori di contenuti.
Immediatamente a seguito dell’ annuncio proprio Dick Costolo – dopo aver scherzato sull’essere finalmente un trending topic sul sito che finora ha guidato – ha dato il bentornato al cofondatore Jack Dorsey che ricoprirà, almeno ad interim, il ruolo a partire dal primo luglio. “Non c’è nessuno meglio di Jack Dorsey – ha riferito Costolo – per guidare Twitter in questa transizione”.
Welcome back, @jack !! https://t.co/3papmyUKg0
– dick costolo (@dickc) June 11, 2015
La sicurezza offerta dal cofondatore ed ex CEO Dorsey, permetterà al Consiglio d’Amministrazione di Twitter di prendersi il tempo necessario a formare un comitato di ricerca per un nuovo CEO permanente e si avvarrà anche della collaborazione di una società di ricerca esterna che valuterà alla pari candidati interni ed esterni a Twitter.
L’addio sembra aver sorpreso anche i dipendenti del social media, da cui Costolo era molto amato .
Al contrario gli azionisti hanno premiato il cambio al vertice di Twitter, le cui azioni sono cresciute del 3 per cento per un guadagno totale superiore ai 2,2 miliardi di dollari.
Claudio Tamburrino