Non è un rapporto che si presta a facili letture o interpretazioni quello che lega Donald Trump a Twitter. Se da un lato il Presidente USA fin da ben prima della sua elezione si è interfacciato con il mondo online attraverso la piattaforma (talvolta esagerando e commettendo qualche errore, qualcuno ricorderà il caso “covfefe”), dall’altro si è più volte scagliato contro il social network attribuendo ai suoi algoritmi e al suo management comportamenti troppo filo-democratici ed eccessivamente severi nei confronti dei supporter o degli esponenti repubblicani.
Jack Dorsey alla Casa Bianca
Si è parlato con tutta probabilità anche di questo in occasione dell’incontro andato in scena nella giornata di ieri alla Casa Bianca e che ha visto riuniti intorno alla scrivania del tycoon, nello Studio Ovale, Jack Dorsey (CEO), Colin Crowell (VP of Public Policy) e Lauren Culbertson (Public Policy Manager). Un portavoce di Twitter ha reso noto che nei 30 minuti del meeting si è discusso dell’impegno finalizzato a garantire la correttezza e la neutralità delle conversazioni, soprattutto considerando le Presidenziali 2020 che vedranno la campagna elettorale dei candidati entrare nel vivo in un futuro non troppo lontano. A ufficializzare l’incontro un post condiviso dall’uomo più potente del mondo, ovviamente su Twitter, con tanto di fotografia a corredo.
Ottimo meeting questo pomeriggio alla Casa Bianca con Jack Dorsey di Twitter. Molti i temi discussi a proposito della piattaforma e del mondo social media in generale. Guardiamo avanti per mantenere aperto il dialogo!
Great meeting this afternoon at the @WhiteHouse with @Jack from @Twitter. Lots of subjects discussed regarding their platform, and the world of social media in general. Look forward to keeping an open dialogue! pic.twitter.com/QnZi579eFb
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) April 23, 2019
Fra i temi toccati anche la cosiddetta Opioid Crisis (crisi degli oppioidi), fenomeno che interessa pressoché ogni parte del territorio statunitense e che negli ultimi anni ha portato a decine di migliaia di decessi legati al consumo di sostanze stupefacenti.
Gli attacchi di Trump a Twitter
Curiosamente, l’incontro fra Trump e il numero uno di Twitter è andato in scena solo poche ore dopo gli ultimi attacchi del Presidente alla piattaforma. In un post le ha attribuito comportamenti discriminatori.
“The best thing ever to happen to Twitter is Donald Trump.” @MariaBartiromo So true, but they don’t treat me well as a Republican. Very discriminatory, hard for people to sign on. Constantly taking people off list. Big complaints from many people. Different names-over 100 M…..
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) April 23, 2019
In un altro le ha imputato il coinvolgimento in non meglio precisati giochi politici.
…..But should be much higher than that if Twitter wasn’t playing their political games. No wonder Congress wants to get involved – and they should. Must be more, and fairer, companies to get out the WORD!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) April 23, 2019
Lo scorso anno ha invece più volte parlato di Shadow Banning, una pratica (secondo Trump) attuata al fine di penalizzare gli esponenti repubblicani in termini di visibilità, talvolta arrivando all’eliminazione dei follower.
Twitter “SHADOW BANNING” prominent Republicans. Not good. We will look into this discriminatory and illegal practice at once! Many complaints.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) July 26, 2018
Nel 2017, l’account del Presidente USA è stato oggetto di un’esclusione temporanea da Twitter la cui responsabilità è stata attribuita a un ex dipendente (Bahtiyar Duysak) voglioso di lasciare il segno nel suo ultimo giorno di lavoro.