Twitter starebbe per ridurre ulteriormente la sua forza lavoro dell’8 per cento: la decisione – che riguarda l’impiego di 300 persone – è attesa per la fine di questa settimana.
Autunno, dunque, ancora nel segno dei tagli per la piattaforma di micoblogging che dopo il licenziamento di 336 dipendenti nel 2015 , torna a mettere mano alla sua forza lavoro intervenendo sulla stessa percentuale di impiegati.
Se l’anno scorso Jack Dorsey parlava di “ristrutturazione” necessaria a “orientare l’azienda su un più solido percorso di crescita”, i tagli di quest’anno devono evidentemente essere legati ad una trasformazione che ancora non ha dato i frutti sperati ed una dirigenza in grande difficoltà che non riesce a trovare una strategia per vedere il servizio sfondare presso il grande pubblico o riuscire a trovare un modello in grado di monetizzare i propri numeri.
D’altra parte, come già da un anno sottolineano gli osservatori, le acquisizioni che sono seguite alla IPO e i costi in crescita non sono serviti a trasformare Twitter in una piattaforma mainstream. Pertanto, per far fronte ad uscite e costi sarebbero necessari dei sacrifici.
In questo senso è emblematica la decisione di anticipare di qualche ora l’ annuncio della prossima trimestrale , facendolo alle 4 di mattina per il fuso orario della costa Atlantica, in anticipo rispetto ai tempi previsti e mentre gran parte degli osservatori d’Oltreoceano starà dormendo: un segno che i numeri sono probabilmente negativi, o almeno non positivi, e che dunque occorre tutelarsi da possibili contraccolpi in borsa.
Claudio Tamburrino