Twitter ha fatto un passo falso nella gestione della funzione di blocco scatenando lo scontento e le proteste dei suoi utenti .
La questione è legata alla funzione che sulla piattaforma di microblogging permette di bloccare utenti non graditi.
Nella versione procedente il blocco non faceva comparire nella timeline del bloccato i propri tweet, e in quella del responsabile del blocco le sue risposte o menzioni. Inoltre causava l’automatico unfollow nel caso in cui si avesse un profilo protetto.
Il problema, secondo il tecnofringuello , è che non si tratta di una mossa molto diplomatica: così aveva limitato il sistema ad una semplice eliminazione dei tweet del bloccato dalla timeline dell’utente da esso disturbato , lasciando tuttavia a questo la possibilità di rispondergli o retwittarlo.
Secondo gli utenti , tuttavia, tali limitazioni avrebbero concesso troppo potere ai disturbatori, liberi di adottare vere e proprie “rappresaglie” contro il blocco.
D’altronde non bastava certo l’idea di Twitter di rendere il blocco non visibile a chi lo subisce per disinnescarle, una soluzione che secondo osservatori ed utenti sarebbe stata la versione digitale del tapparsi le orecchie e gli occhi canticchiando per non sentire.
Le proteste, in ogni caso, sono state tante, rapide e intense, così il tecnofringuello si è convinto in poche ora a tornare sui propri passi.
Claudio Tamburrino