Twitter, minacce turche

Twitter, minacce turche

Ankara potrebbe bloccare (nuovamente) il servizio di microblogging. Che non si mostra intenzionato a cedere e bloccare l'account di un giornale
Ankara potrebbe bloccare (nuovamente) il servizio di microblogging. Che non si mostra intenzionato a cedere e bloccare l'account di un giornale

La Turchia potrebbe decidere di intervenire nuovamente contro Twitter, colpevole di non voler scendere a compromessi e bloccare l’account di un giornale che ha raccontato alcuni fatti che le autorità locali vorrebbero mantenere segreti.

Già all’ inizio dello scorso anno Ankara aveva bloccato l’accesso al servizio di microblogging nel paese (salvo misure di aggiramento da parte degli utenti), accusato in quel caso di aver ospitato messaggi relativi alla corruzione del governo del Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan.

Il nuovo braccio di ferro tra le autorità locali e Twitter è iniziato in seguito alla diffusione di immagini relative ad un imbarazzante caso di attualità che vede coinvolto l’intelligence turca. I fatti risalgono all’inizio dell’anno scorso: due camion collegati all’intelligence turca sono stati bloccati in Siria, presumibilmente coinvolti in un’operazione di spionaggio o di infiltrazione nel paese confinante.

L’ordine di impedire la circolazione delle immagini che documentano l’accaduto è arrivato per via giudiziaria: una corte ha deciso di bloccare la pubblicazione relativa all’operazione militare in nome “della sicurezza nazionale”.

Tuttavia, per quanto la piattaforma di microblogging, così come Google e Facebook, abbia provveduto a rimuovere i contenuti incriminati lo scorso 14 gennaio , Twitter ha ora fatto intendere alle autorità turche di non voler cedere alle ulteriori richieste bloccando l’account di un giornale , BirGun, che ha pubblicato dettagli dell’accaduto oggetto della censura.

Twitter, infatti, pur avendo provveduto a bloccare i tweet contenenti le immagini dei fatti, non intende bloccare l’account del giornale come richiesto dalle autorità ma non – secondo il servizio di microblogging – dalla legge.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
19 gen 2015
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