Twitter recapiterebbe proposte promozionali e notifiche a utenti non iscritti al servizio, individui che hanno la semplice colpa di aver ricevuto dal loro operatore un numero telefonico di un utente che aveva in precedenza acconsentito alle comunicazioni della piattaforma di microblogging. Per questo motivo una frotta di cittadini statunitensi si è raccolta in una class action : tentano di impedire che Twitter possa contarli nel novero delle masse che vende agli inserzionisti.
La cittadina Beverly Nunes, capofila della class action e mai registrata a Twitter, descrive la propria situazione come un incubo: SMS ricevuti nel cuore della notte dal numero 40404, utilizzato da Twitter come mittente di notifiche e messaggi promozionali, ripetuti quanto vani tentativi di far rimuovere il proprio numero dalle liste dei contatti, rispondendo con testi come “stop” e “unsubscribe”. La piattaforma, oltre a non approfittare dei servizi esistenti che filtrano i contatti tenendo conto delle riassegnazione dei numeri telefonici, non offrirebbe il modo di comunicare il desiderio di non ricevere più delle comunicazioni non richieste, a cui i precedenti intestatari del numero di telefono avrebbero aderito.
I cittadini che si battono nella class action, sulla base del Telephone Consumer Protection Act del 1991, che li protegge dalle comunicazioni automatiche indesiderate, chiedono dunque 500 dollari per ogni messaggio ricevuto , per un totale di oltre 5 milioni di dollari. Del resto, Twitter, avrebbe utilizzato illecitamente i loro contatti per raggranellare denaro, si sostiene nel testo della denuncia, la piattaforma vivrebbe del 90 per cento di advertising, il 70 per cento del quale veicolato a mezzo mobile: “più SMS Twitter invia – si spiega – più persone può coinvolgere con le sue comunicazioni pubblicitarie, generando più denaro. Twitter inoltre trae vantaggio dalle economie di rete, per cui più attività su Twitter significa creazione e distribuzione di un numero maggiore di contenuti (vale a dire, Twitter è uno dei più visitati siti su Internet), il che attrae più utenti, partner e inserzionisti, in un circolo di creazione del valore”.
Twitter, esaminata la denuncia, respinge ogni accusa: “crediamo che queste rivendicazioni siano senza basi e ci difenderemo”.
Gaia Bottà