Elon Musk ha annunciato che riattiverà tutti gli account sospesi a partire dalla prossima settimana. La decisione era stata lasciata nelle mani degli utenti che hanno partecipato al sondaggio avviato ieri, come già avvenuto con Donald Trump. La maggioranza ha scelto quindi l’amnistia generale. Secondo le associazioni che difendono i diritti delle minoranze, Musk aprirà le porte dell’inferno.
Amnistia generale senza moderazione?
Al sondaggio di 24 ore hanno partecipato oltre 3 milioni di persone, tra cui ci saranno sicuramente i bot che Musk vuole eliminare dalla piattaforma. Il risultato è nettamente a favore dell’amnistia generale (72,4%). Il nuovo proprietario aveva promesso di non riattivare gli account fino all’istituzione di un consiglio per la moderazione dei contenuti, ma ha cambiato idea dopo che alcuni gruppi di attivisti hanno “minacciato” di interrompere gli investimenti in pubblicità.
The people have spoken.
Amnesty begins next week.
Vox Populi, Vox Dei.
— Elon Musk (@elonmusk) November 24, 2022
Il nuovo CEO di Twitter ha sottolineato che la riattivazione degli account avverrà a due condizioni: rispetto della legge e assenza di spam. Non è chiaro però come verrà verificato il rispetto delle regole, considerato che ogni paese ha le sue leggi e che i licenziamenti in massa hanno colpito anche i team impegnati nel difficile lavoro di moderazione (alcuni erano esterni all’azienda).
Molte associazioni temono che l’amnistia possa “aprire le porte dell’inferno“. Si prevede un incremento massiccio dei peggiori contenuti: incitamento all’odio, molestie, bullismo, razzismo, antisemitismo, oltre ad un’invasione di fake news e teorie cospirazioniste.
La riattivazione di tutti gli account sospesi potrebbe riportare sulla piattaforma gli utenti che seguono determinati profili. Allo stesso tempo potrebbe incrementare il numero di inserzionisti che decideranno di sospendere le campagne pubblicitarie. Nelle prossime settimane si scoprirà se Musk ha fatto la scelta giusta.