Twitter non intende dare voce alle umiliazioni e alle vendette veicolate dai propri utenti a mezzo cinguettii: per questo motivo ha affinato le proprie policy prevedendo esplicitamente il blocco degli account che postino immagini di nudo senza il consenso della persona ritratta.
Nel quadro di una mobiltazione anti-troll annunciata dal CEO Dick Costolo con colpevole ritardo sulle esigenze di utenti e inserzionisti, Twitter si muove lungo una linea d’onda comune a numerosi servizi online, nelle acque increspate dall’attenzione mediatica e politica intorno agli abusi del revenge porn e delle prime condanne sulla base delle leggi di recente approvazione, intorno agli scandali del doxxing VIP perpetrato a mezzo Reddit, con cui la piattaforma ha scelto di rimediare dotandosi di nuove regole .
Twitter ha così provveduto ad apportare degli aggiustamenti alla propria policy , proprio su modello dell’iniziativa di Reddit: agli utenti viene ora esplicitamente proibito di “pubblicare foto o video che riproducono scene di intimità ottenuti o distribuiti senza il consenso del soggetto”.
E per fornire ulteriori informazioni a riguardo, Twitter ha scelto di ripercorrere la stessa serie di domande posta a suo tempo da Buzzfeed a Reddit, così da chiarire i dubbi degli utenti. La piattaforma di microblogging spiega che i propri interventi saranno innescati dalle segnalazioni delle persone che compaiono nelle immagini postate senza autorizzazione: confermata la rivendicazione e verificato che l’immagine non sia stata condivisa altrove con il permesso del soggetto ritratto, Twitter procederà al blocco del contenuto e al blocco dell’account di colui che l’ha postato, e alla contestuale richiesta della rimozione dell’immagine contestata. L’utente che l’ha condivisa potrà scegliere di agire e di guadagnarsi la riabilitazione dell’account oppure potrà ribattere per difendere il proprio diritto alla condivisione. Qualora Twitter dovesse ritenere che l’immagine sia stata postata con il chiaro intento di attaccare il soggetto ritratto, o in caso di recidiva, l’account verrà sospeso. Nel momento in cui una condivisione dovesse innescare un’indagine da parte delle forze dell’ordine, Twitter agirà secondo le proprie collaudate procedure.
Se la presa di posizione della piattaforma di microblogging è adamantina, i contorni della sua applicazione appaiono ancora sfumati: non è chiaro come Twitter verificherà eventuali consensi alle precedenti pubblicazione dei contenuti online, non è chiaro come interpreterà l’intento del condivisore, non è chiaro come potrà contenere l’indefessa ripubblicazione delle immagini da parte di troll particolarmente pervicaci.
Gaia Bottà