Oggi Twitter rende noto di aver scoperto un problema legato alle modalità con le quali la piattaforma ha raccolto e condiviso con realtà terze alcune informazioni relative agli utenti, senza prima ottenere il loro esplicito consenso. L’intoppo è stato individuato all’interno delle opzioni che regolano l’erogazione di inserzioni pubblicitarie personalizzate.
Twitter, un problema per la privacy
Sebbene i vertici del servizio affermino di aver corretto il malfunzionamento, non è dato a sapere quanti siano gli account colpiti né se si sono verificate violazioni per la loro privacy. Stando al post del blog ufficiale che comunica l’accaduto, gli utenti che hanno visto o fatto click su un’inserzione all’interno delle applicazioni mobile a partire dal maggio 2018 potrebbero aver involontariamente condiviso dati come il codice identificativo del paese in cui si trovavano. Dal settembre 2018 potrebbero invece essere state mostrate pubblicità mirate sulla base del dispositivo impiegato, altra informazione che non avrebbe dovuto essere raccolta né elaborata senza autorizzazione.
Di recente abbiamo scoperto e risolto alcuni problemi riguardanti le vostre scelte effettuate nelle impostazioni, relative al modo in cui mostriamo inserzioni pubblicitarie personalizzate e a come condividiamo alcune informazioni con partner fidati per advertising e misurazioni.
We recently discovered and fixed issues related to your settings choices for the way we deliver personalized ads, and when we share certain data with trusted measurement and advertising partners. We want to share more context around this with you: https://t.co/jDn5zeWVwU
— Support (@Support) August 6, 2019
Sebbene fino ad oggi il gruppo non sia finito nell’occhio del ciclone per questioni legate alla privacy (come invece accaduto a Facebook dall’esplosione del caso Cambridge Analytica in poi), non è la prima volta che l’azienda di Jack Dorsey si trova a dover fare i conti con problemi di questo tipo: nel mese di gennaio un bug ha reso pubblici i post etichettati come privati e caricati in passato, mentre in maggio si è parlato dell’accidentale condivisione delle informazioni di geolocalizzazione su device con sistema operativo iOS.