Elon Musk ha trovato un alleato nella sua lotta contro Twitter. Il procuratore generale del Texas Ken Paxton ha avviato un’indagine per verificare la possibile violazione del Texas Deceptive Trade Practices Act. L’azienda californiana avrebbe indicato un numero falso di account bot nelle documentazioni consegnate alle SEC (Securities and Exchange Commission).
Gli account fasulli sono almeno il 20%
Da quasi un mese, Musk cerca di ottenere informazioni sulla metodologia adottata da Twitter per il calcolo della percentuale di account fasulli o bot. Ieri il suo team legale ha inviato un sorta di ultimatum, minacciando di interrompere definitivamente l’operazione finanziaria. Secondo l’azienda guidata da Parag Agrawal, gli account fake sono il 5% del totale, mentre Musk ritiene che siano almeno il 20%.
Senza fare il nome di Musk, il procuratore del Texas cita proprio questa percentuale nel comunicato stampa relativo all’avvio dell’indagine. Twitter deve fornire tutta la documentazione su come viene calcolato il numero di utenti iscritti al social network e i metodi usati per la determinazione degli account fasulli entro il 27 giugno.
I bot possono eseguire attività utili, ma anche ridurre la qualità dell’esperienza utente e incrementare artificiosamente il valore di Twitter, danneggiando aziende e inserzionisti. Secondo il procuratore, Twitter avrebbe violato il Texas Deceptive Trade Practices Act, riportando nei documenti informazioni false, fuorvianti o ingannevoli.
Come evidenzia Bloomberg, Musk risiede in Texas dal 2020. Anche SpaceX, Tesla e The Boring Company hanno sedi nello stato. A metà maggio, Musk ha dichiarato che voterà per il partito repubblicano, lo stesso del procuratore generale.