Twitter ha ufficialmente smentito le speculazioni sulla presunta intenzione di abbandonare il limite di 140 caratteri .
Ad intervenire chiaramente sulla questione, il CEO Jack Dorsey, che nel corso del Today Show a cui ha partecipato in concomitanza del decimo anniversario di Twitter, ha riferito che il limite resta in quanto “ottimo” e utile per la brevità e l’istantaneità: così, per quanto Twitter “abbia cambiato e cambierà in meglio ancora”, il limite dei 140 caratteri resta.
A gennaio erano iniziate a circolare voci circa l’apertura alla possibilità di permettere agli utenti di inviare tweet lunghi fino a 10mila caratteri, ovvero la stessa lunghezza già adottata per i messaggi diretti: per quanto si trattasse di una vera e propria rivoluzione per Twitter, che fa del limite di caratteri la sua natura più distintiva, la novità sembrava quanto meno plausibile in quanto seguiva diverse trasformazioni e novità introdotte nei mesi precedenti, che si concentravano in particolare sulla vocazione alla diretta e che sembravano rappresentare il suo tentativo di conquistare nuovi utenti e riguadagnare posizioni sulla concorrenza. Una sfida all’ultima funzionalità che l’avrebbe spinta a rischiare la sua natura più distintiva per conquistare pubblico e, soprattutto, profitti .
Nei mesi successivi, d’altra parte, Twitter sembrava aver abbandonato un’altra sua caratteristica fondamentale: ha sperimentato una funzione disattivabile che abbandona l’ ordine cronologico di visualizzazione della timeline a favore di un algoritmo che mette in risalto i contenuti ritenuti più rilevanti. Per quanto la funzione, per certi versi rivoluzionaria per Twitter, sia per il momento stata abbandonata solo da pochi degli utenti cui è stata messa a disposizione, la buona reazione degli utenti potrebbe non risultare tale nel momento in cui si agisse sulla caratteristica fondamentale della brevità dei micropost.
Claudio Tamburrino