Dopo aver licenziato il 50% dei dipendenti interni full-time (3.738 su circa 7.500), Twitter ha deciso di tagliare anche quelli esterni a contratto. Secondo varie fonti, il numero è 4.400 su 5.500, ma non ci sono conferme ufficiali. Molti di loro si occupavano della moderazione dei contenuti e della parte tecnologica.
Continuano i tagli per ridurre i costi
Elon Musk ha inviato un’email ai dipendenti interni prima di bloccare l’accesso ai sistemi informatici e disattivare i badge. I licenziamenti dei dipendenti a contratto sono invece avvenuti in modo più drastico. Le aziende per cui lavorano hanno ricevuto la comunicazione dopo la disattivazione degli account (email e Slack) da parte di Twitter.
Contractors aren’t being notified at all, they’re just losing access to Slack and email. Managers figured it out when their workers just disappeared from the system.
They heard nothing from their leaders
— Casey Newton (@CaseyNewton) November 13, 2022
Secondo Casey Newton di Platformer, Twitter ha interrotto la collaborazione con 4.400 dipendenti esterni su 5.500, ma non ci sono conferme ufficiali. Nella lettera inviata ai contractor è scritto che l’ultimo giorno di lavoro sarà oggi 14 novembre. Molti dipendenti sono preoccupati perché non hanno più referenti all’interno di Twitter (licenziati il 4 novembre) che conteggiano i giorni di lavoro, quindi temono che non riceveranno il giusto compenso.
L’ennesimo taglio della forza lavoro potrebbe avere conseguenze per la moderazione dei contenuti e la gestione dell’infrastruttura hardware/software. I primi effetti sono già visibili, come ha evidenziato lo stesso Musk. Il nuovo CEO ha tuttavia chiesto ad alcuni dipendenti full-time di ritornare in azienda. All’inizio del mese aveva sottolineato che non c’erano altre soluzioni. Durante una sessione Q&A non ha escluso l’ipotesi bancarotta, se Twitter non riuscirà a limitare le perdite (4 milioni di dollari al giorno).