La scorsa settimana, la scure della Russia è calata anche su Twitter: così come Facebook, la piattaforma non risulta più accessibile da chi si trova nel paese. Oggi la contromossa, con la società che annuncia il supporto al browser Tor. È dunque a disposizione dei cittadini un metodo alternativo per consultare quanto veicolato attraverso i post condivisi dalla community globale e dalle redazioni estere.
Dominio .onion per Twitter, accessibile con Tor
Il software può essere scaricato dalle pagine del sito ufficiale (per Windows, macOS, Linux e Android), accedendo poi al social network attraverso questo link. A dare l’annuncio è stato Alec Muffet, security engineer della società, sottolineando l’importanza dell’iniziativa in un momento tanto delicato, permettendo di aggirare le censure governative nel nome della libertà.
This is possibly the most important and long-awaited tweet that I've ever composed.
On behalf of @Twitter, I am delighted to announce their new @TorProject onion service, at:https://t.co/Un8u0AEXeE pic.twitter.com/AgEV4ZZt3k
— Alec Muffett (@AlecMuffett) March 8, 2022
Il browser Tor (The Onion Router) si basa su una versione personalizzata di Firefox, consentendo la navigazione anonima attraverso domini .onion. Torna utile in contesti come quello a cui sono loro malgrado sottoposti in questo momento i cittadini russi, tagliati fuori da una parte significativa delle risorse online. Stando agli ultimi report, Mosca potrebbe disconnettere l’intero paese, così da aver il pieno controllo sulle fonti di informazione.
Twitter non è la sola realtà ad aver scelto questa strada per continuare a risultare accessibile dalla Russia, nonostante i blocchi voluti dal Roskomnadzor e dal Cremlino. Eccone altre.
- Facebook;
- BBC News in ucraino;
- BBC News in russo;
- BBC News internazionale;
- Deutsche Welle;
- Radio Free Europe / Radio Liberty;
- The Intercept;
- The New York Times.
A fine gennaio, ben prima che la guerra in Ucraina prendesse ufficialmente il via con l’ingresso nel paese dei militari russi, Mosca ha deciso di muoversi preventivamente per mettere al bando i nodi Tor e il sito ufficiale del progetto. Si è immediatamente attivata l’azione dei volontari, portando online nuovi bridge e ospitando il portale su mirror come https://tor.eff.org/ (gestito dalla Electronic Frontier Foundation).