“A partire da questo momento, offriamo un semplice strumento per tutte quelle persone che abbiano confidenza con altre lingue e che vogliano aiutarci a tradurre Twitter”. Così un post sul blog ufficiale della piattaforma cinguettante di microblogging, scritto dal co-fondatore Biz Stone e dedicato a quegli iscritti che vorranno contribuire a diffondere un servizio social sempre più poliglotta .
Twitter ha così annunciato l’intenzione di avvalersi del prezioso contributo dei suoi utenti per poter andare al di là delle attuali versioni in inglese e giapponese. Il punto di partenza illustrato dal post è costituito dall’adozione dell’acronimo FIGS, ovvero la combinazione linguistica di francese, italiano, tedesco e spagnolo , sottolineando che ad importare davvero non è tanto il livello di sofisticatezza tecnologica, quanto l’attiva e volontaria attività dei membri.
Il motto annunciato, infatti, ha ricordato agli utenti che sono loro stessi a rendere Twitter un posto web migliore, almeno per quanto riguarda una maggiore internazionalizzazione del sito. “Stiamo invitando – ha continuato Biz Stone – un piccolo gruppo di persone a diventare traduttori volontari. Maggiore sarà l’attività di traduzione, più veloce risulterà l’accumulo di materiale sufficiente a distribuire un sito in più versioni”. Twitter ha inoltre dichiarato che fornirà agli sviluppatori della piattaforma le parti tradotte in modo da aiutarli ad offrire il supporto multilingua .
E cosa riceveranno in cambio i volenterosi utenti? Ogni traduttore riceverà un badge speciale sul proprio profilo con una serie di livelli (da 1 a 10) relativi alla quantità e all’affidabilità delle traduzioni svolte. La mossa del tecno-fringuello si è inserita sulla scia di quanto già deciso strategicamente da Facebook, in modo da penetrare il maggior numero possibile di mercati social (in Brasile, ad esempio, Orkut è rimasto in testa alle preferenze). Per ora, Twitter pare accontentarsi dell’Europa: con lo spagnolo cercherà di far breccia anche in America Latina.
Mauro Vecchio