Twitter gli aveva revocato l’accesso alle proprie API perché giudicava il suo operato incompatibile con le condizioni d’uso, che non permettevano la pubblicazione di tweet cancellati. Ma Politwoops, concentrato sulle sortite che i politici si sono rimangiati, era nato per svolgere una funzione utile alla società civile, e la sospensione dell’account aveva creato non poche rimostranze. Ora il sito supportato dalle non profit The Sunlight Foundation e The Open State Foundation è tornato online, con il relativo account Twitter.
Le motivazioni che avevano spinto Twitter a sospendere l’accesso alle proprie API per Politwoops era legata alla privacy: il servizio, sviluppato per offrire ai cittadini trasparenza rispetto all’operato dei politici, non avrebbe potuto ripescare dagli archivi di Twitter dei micropost senza il permesso degli utenti che li hanno cancellati.
La sospensione del servizio, però, era stata in qualche modo riconosciuta come avventata già nel mese di ottobre, quando il CEO Jack Dorsey aveva ammesso la responsabilità della piattaforma nel supportare l’operato di coloro che agiscano a favore dell’informazione nella società civile connessa. È con le stesse parole di Dorsey che Twitter annuncia ora di aver raggiunto un accordo con The Sunlight Foundation e The Open State Foundation, con il quale restituire agli sviluppatori l’accesso all’API e ai cittadini della Rete la possibilità di monitorare l’attività dei personaggi pubblici.
Politwoops è tornato operativo nella versione olandese , mentre la versione statunitense del servizio risulta ancora aggiornata a prima della sospensione da parte di Twitter. Nei prossimi mesi Open State Foundation provvederà a rilanciare le oltre 30 versioni locali di Politwoops attive dal 2010, e mira ad espandere la propria attività in altri paesi del mondo.
Gaia Bottà