A pochi minuti dall’apertura della borsa a New York, per Twitter si prefigura una giornata particolarmente grigia: la caduta nel pre-market è paragonabile a quella subita da Facebook soltanto poche ore prima e tutto ciò a causa dei dati forniti in occasione della comunicazione sulla trimestrale di cassa. -15% l’andamento del titolo in vista dell’apertura delle contrattazioni.
Il problema, sebbene simile nell’impatto sugli azionisti, appare come speculare rispetto a quanto successo a Facebook: mentre il gruppo di Zuckerberg cresce in utenza ma rallenta nei profitti, Twitter vede i profitti in aumento ma soffre di un forte rallentamento nell’utenza attiva. Addirittura l’andamento dell’ultimo trimestre sarebbe negativo, un “-1 milione” scritto in rosso che indica una flessione pericolosa per le dinamiche di un social network. La flessione in borsa è ancor di più motivata da quelle che sono le previsioni per i mesi a venire: il gruppo non prevede un cambiamento repentino di questo trend, conseguenza di alcune dinamiche destinate a tenere pressoché stazionaria (se non in ulteriore flessione) la community che twitta.
I problemi di Twitter sono noti da tempo, tra alti e bassi che hanno intervallato l’avvicendarsi dei SEO e gli andamenti altalenanti in Borsa, ma le notizie della nuova trimestrale aggravano lo stato di incertezza che circonda il social network: la stretta a spammer e bot che popolano la community sembra aver più che compensato l’aumento degli iscritti reali, il che ha portato ad una compressione dell’utenza iscritta. Dinamica destinata a non fermarsi, perché il lavoro di pulizia imposto dalle pressioni esterne non finisce qui: Jack Dorsey ha ammesso che il lavoro si concentra in questa fase più sulla piattaforma che sui contenuti, il che significa dover giocare in difesa per evitare l’imbarcata.
Gli introiti sono in crescita, passando dai 665 milioni del trimestre precedente ai 711 del Q2 2018 e superando anche le attese degli analisti. Il numero degli utenti rappresenta però qualcosa di più profondo nello stato di salute del social network e gli azionisti basano la propria scommessa più sul futuro anteriore che non sul passato prossimo. Ben venga la pulizia imposta da Twitter, insomma, ma per la scommessa finanziaria ci sarà tempo e modo a lavoro completato.