Dalla trimestrale di Twitter relativa al Q4 2018 emergono i contorni di un business finalmente capace di generare profitti in modo continuato, con le entrate che si attestano a 909 milioni di dollari nel periodo che va da ottobre a dicembre: +24% rispetto all’anno precedente. Viene però registrata una tendenza tutt’altro che positiva per quanto concerne il numero di utenti attivi su base mensile, nuovamente in calo.
Twitter: come si misurano gli utenti?
Si tratta del terzo trimestre consecutivo al ribasso (da 326 a 321 milioni), tanto che la piattaforma ha deciso di non rivelare più il dato in futuro, a partire dal Q2 2019. Questo comporterà per analisti e investitori l’impossibilità di effettuare un confronto diretto con i social concorrenti: Facebook nel trimestre concluso a fine dicembre ha fatto segnare una crescita pari a 49 milioni di unità.
Al posto degli utenti attivi mensilmente, Twitter renderà noti quelli che definisce mDAUs ovvero gli “utenti attivi quotidianamente monetizzabili”. In questo caso il volume è in leggera crescita, attestandosi a 126 milioni, considerando quelli che interagiscono con la piattaforma attraverso l’interfaccia Web oppure mediante le applicazioni mobile. Per fare un raffronto, Snapchat ne conta 186 milioni. Instagram arriva invece a 500 milioni, stando però alle informazioni ufficiali diffuse oltre un anno fa.
Meno utenti, ma reali
Il calo degli utenti attivi su base mensile non dev’essere considerato come un sintomo di disinteresse nei confronti della piattaforma, almeno non esclusivamente. È anche conseguenza dell’operazione di pulizia messa in campo, che ha portato in un tempo relativamente breve a eliminare una grande quantità di bot e account riconducibili a pratiche di spam, un giro di vite il cui obiettivo è quello di migliorare la qualità e l’affidabilità delle informazioni che circolano sulle bacheche.
All’orizzonte ci sono il rollout di un restyling dell’interfaccia che caratterizza la versione Web del servizio e la possibile introduzione di una feature per la modifica dei post condivisi, chiesta a gran voce e per lungo tempo dalla community, ma fino ad oggi rimandata per l’esigenza di trovare le più corrette modalità di attuazione.
L’idea Bitcoin
Il CEO Jack Dorsey è inoltre intervenuto nei giorni scorsi sul social per rispondere a quesiti riguardanti le criptovalute: ha esplicitato la propria preferenza per Bitcoin, dichiarando di trovare interessante l’ipotesi di una sua implementazione su Twitter, sotto forma di pulsante per effettuare donazioni.
Can def imagine. We do have to pay attention to this, and will have some answer at some point. Right now we’re focused on health and information quality.
— jack (@jack) February 6, 2019
Proprio nel momento in cui Facebook acquisisce Chainspace, realtà operativa nei territori di blockchain e crypto.