Il Consiglio d’Amministrazione di Uber ha votato Dara Khosrowshahi, CEO di Expedia , come nuovo CEO. Smentite dunque le previsioni che volevano Jeff Immelt, ex amministratore delegato di General Electric (GE), come nome più probabile: lui stesso aveva nei giorni scorsi rinunciato alla corsa con un tweet.
D’altra parte non ci si poteva che aspettare un nuovo colpo di scena dalla travagliata vicenda dei vertici della startup del car sharing.
L’ex CEO Travis Kalanick è stato costretto alle dimissioni dal Consiglio d’Amministrazione dopo che si è trovato al centro di una serie di cause e veri e propri scandali: la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la denuncia di uno dei suoi maggiori investitori nonché membro del Consiglio, Benchmark. Tuttavia la posizione di Kalanick era compromessa da mesi, una situazione insostenibile anche alla luce delle problematiche strategiche e legali che la startup del car sharing deve affrontare in tutto il mondo.
Data la delicatezza della scelta e del momento, tuttavia, la nomina restava delicata, anche perché occorreva trovare un nome che mettesse d’accordo le differenti voci del Consiglio d’Amministrazione , dove siedono per esempio ancora Benchmark e lo stesso Travis Kalanick.
Il nome che sembra eserci riuscito , per il momento, è dunque quello di Khosrowshahi, definito da una fonte “il nome tregua” e da un’altra “il compromesso” tra le diverse forze in gioco.
Se accetterà la nomina, Dara darà in questi giorni l’addio ai suoi attuali dipendenti di Expedia per prendere in mano le redini di Uber, la startup tecnologica di maggior valore (valutata più di 60 miliardi di dollari dagli investitori), per cercare di affrontare le sfide che li attendono.
Claudio Tamburrino