Con il nuovo anno Uber, l’azienda a stelle e strisce che ha chiuso il 2014 con davanti a sé diversi ostacoli e numerosi fronti di opposizione rispetto alla legittimità del suo servizio, vuole cercare di intrattenere con le diverse autorità locali rapporti diplomatici basati sul reciproco interesse .
Il servizio di car sharing ha infatti riferito che si “impegnerà per stabilire nuove partnership nelle città europee, per assicurare l’innovazione e promuovere le funzionalità basilari per un centro cittadino” e ha promesso che supporterà la proliferazione di servizi in grado di pagare nuove tasse per rimpolpare le casse dei centri urbani e degli Stati interessati e creare nuovi di posti di lavoro : parla addirittura di poter arrivare solo in Europa a 50mila nuovi posti di lavoro.
Ad entrare nel merito dei numeri e della nuova strategia è stato il CEO Travis Kalanick nel corso della conferenza DLD15 di Monaco. E per guardare al nuovo corso parte da quello che finora non ha funzionato: il rapporto con i governi.
Così Uber, nell’anno appena iniziato, si mostra intenzionata a collaborare con le autorità per assicurare la sicurezza pubblica, la libertà di scelta degli utenti e la competizione nel settore.
Il principale ostacolo per lo sviluppo dell’app a stelle e strisce sono state, d’altra parte, le proteste dei concorrenti diretti, i tassisti, che l’accusano di giocare nel loro stesso settore con regole diverse. Le autorità statali e cittadine che hanno poi puntato il dito contro la mancanza delle necessarie licenze, la non corretta tassazione dei servizi, la sicurezza dei passeggeri e la gestione dei dati personali (comprensivi dei loro tragitti e spostamenti quotidiani) raccolti. Questo ha portato ad accese contestazioni di piazza e diverse nuove normative per regolamentare il settore del car sharing (22 emesse solo da parte di giurisdizioni degli Stati Uniti).
Così, Uber vorrebbe ora ripartire dal dialogo: senza nuove norme, d’altronde, il suo servizio rimarrà sempre nella zona grigia della legalità, così come gli introiti generati dai lavoratori che metteranno a disposizione del servizio le loro automobili e le loro ore al volante.
Claudio Tamburrino