La FTC (Federal Trade Commission) degli Stati Uniti ha avviato un’indagine nei confronti di Uber per le presunta violazione delle leggi che proteggono i consumatori. L’azienda californiana avrebbe utilizzato pratiche scorrette per l’iscrizione al servizio Uber One e la successiva cancellazione. Simili accuse sono state rivolte ad Amazon e Adobe.
Uber ha rifiutato un accordo
Uber One è il servizio che combina Uber (ride hailing) e Uber Eats (food delivery). Il costo dell’abbonamento per gli utenti statunitensi è 9,99 dollari/mese o 96 dollari/anno. Permette di risparmiare rispetto ai singoli abbonamenti e offre diversi sconti.
In base ai documenti visti da Bloomberg, l’indagine è stata avviata all’inizio dell’anno. Secondo la FTC, Uber ha sfruttato pratiche ingannevoli, violando le leggi che proteggono i consumatori. In dettaglio, l’azienda di San Francisco ha effettuato la sottoscrizione automatica dell’abbonamento, senza il consenso degli utenti. La cancellazione dell’abbonamento è invece più complicata.
Un portavoce di Uber ha dichiarato:
Continueremo a rispondere a qualsiasi domanda la FTC possa avere sulle nostre politiche di cancellazione. Il processo di cancellazione di Uber One segue sia la lettera che lo spirito della legge: i membri di Uber One possono facilmente annullare la propria iscrizione nell’app. Infatti la maggior parte di queste cancellazioni richiede 20 secondi o meno.
La FTC ha recentemente proposto un accordo per risolvere la questione e chiudere l’indagine, ma Uber ha rifiutato perché prevedeva l’esborso di un’enorme somma di denaro. Amazon e Adobe sono state denunciate dalla commissione per lo stesso motivo.
A metà ottobre, la FTC ha ratificato la regola “click-to-cancel“, in base alla quale la procedura di cancellazione di un servizio deve essere facile come quella di iscrizione. Dovrebbe entrare in vigore entro sei mesi dalla pubblicazione sul Registro Federale, ma è stata già impugnata in tribunale da alcune associazioni di categoria.