Uber è alle prese con una violazione dei propri sistemi informatici. La conferma è giunta nelle ore scorse direttamente da uno dei profili Twitter ufficiali dell’azienda, con il post riportato di seguito. Trova così conferma un’indiscrezione pubblicata nella notte dalla redazione del New York Times.
Uber alle prese con una violazione
Stando alla prima ricostruzione fornita, i cybercriminali avrebbero prima preso possesso dell’account Slack di un dipendente, riuscendo in questo modo a ottenere altre credenziali e a farsi strada tra alcune delle risorse gestite dalla società. Il gruppo avrebbe poi chiesto a tutto il personale di non impiegare la piattaforma fino a nuovo ordine.
l momento non è dato a sapere quali siano le conseguenze, se interessino informazioni o dati sensibili. Le indagini sono ancora in corso, svolte in collaborazione con le autorità. Più avanti saranno rilasciati altri dettagli.
Al momento stiamo rispondendo a un incidente di cybersecurity. Siamo in contatto con le forze dell’ordine e pubblicheremo qui ulteriori aggiornamenti quando saranno disponibili.
We are currently responding to a cybersecurity incident. We are in touch with law enforcement and will post additional updates here as they become available.
— Uber Comms (@Uber_Comms) September 16, 2022
Il cybercriminale che ha eseguito l’attacco avrebbe condiviso tra lo staff il seguente messaggio (poi eliminato), accompagnato da una serie di emoji.
Annuncio di essere un hacker e che Uber ha subito un data breach.
Non è la prima volta che Uber subisce una violazione. È accaduto anche nel 2016, quando si verificò un massiccio furto di dati appartenenti a 57 milioni di profili, inclusi gli autisti e gli utenti iscritti al servizio. Negli anni successivi, la vicenda ebbe pesanti ripercussioni legali per Joe Sullivan, ex capo addetto alla sicurezza.
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