Oltre alla beffa anche il danno : il nuovo e discusso sistema DRM ideato da Ubisoft non ha permesso ai legittimi acquirenti dei giochi in cui era incorporato di godere del bene acquistato. Il tutto per un guasto ai server che servivano ad autenticare gli utenti .
Assassin’s Creed 2 e Silent Hunter V, grazie al un sistema di controllo che permette di accedere al gioco solo connettendosi (e rimanendovi collegato) ai server della software house, dovevano poter esser giocati solo dagli acquirenti legittimi: fine dei giochi – nelle intenzioni della produttrice francese – per i pirati.
Lo scopo, insomma, era quello di garantire il controllo totale dei prodotti. Il risultato è stato, però, perfettamente ribaltato, con i possessori della versione crackata a giocare tranquillamente , mentre i fedeli acquirenti erano impossibilitati a farlo.
Già a un giorno dal suo esordio, infatti, il DRM subiva la prima cocente sconfitta da parte dei Pirati che mettevano tempestivamente a disposizione una crack per liberare il gioco dalla fastidiosa opzione. Ieri poi, per gli acquirenti legittimi, oltre alla beffa di essere costretti a giocare solo in linea (e, di conseguenza, di non poterlo fare in caso di mancanza di connessione imprevista) vi è stato anche il danno causato dall’impossibilità di accedere ai server Ubisoft, da domenica mattina a partire dalle 8 GMT per oltre 10 ore.
Il problema che ha fatto cadere i server della software house non è stato spiegato se non con un riferimento generico alla “domanda eccezionale” del gioco. Non sarebbe dunque bastato il costante monitoraggio assicurato nei giorni scorsi proprio discutendo del rischio in cui incappava la sviluppatrice con un simile sistema DRM.
Gli acquirenti legittimi, infine, hanno anche subito le prese in giro di coloro che hanno ottenuto la versione piratata del gioco.
Claudio Tamburrino