Chi è senza peccato scagli la prima pietra: una morale adatta per descrivere l’ultimo presunto caso di pirateria, che, questa volta, vede un publisher sul banco degli imputati . Sembra , infatti, che Ubisoft abbia lanciato la versione deluxe di Assassin’s Creed: Brotherhood contenente una versione mp3 piratata della colonna sonora .
Resi disponibili online, i contenuti extra possono essere scaricati da tutti coloro che hanno prenotato il gioco. E, da un’analisi dei metadati degli mp3 della colonna sonora, pare sia stato scoperto il trucchetto: i file sembrano essere stati ricodificati da una versione piratata della colonna sonora disponibile in formato FLAC.
La conclusione più naturale, per qualcuno, è che Ubisoft abbia scaricato le tracce musicali da un network di file sharing per poi comporre la colonna sonora di Assassin’s Creed: Brotherhood . Un’operazione alquanto bizzarra se si pensa che il publisher ab disponibili all’uso file sonori di alta qualità.
L’ironia per quanto accaduto non manca: Ubisoft, nota per l’utilizzo di un problematico sistema DRM per arginare i pirati, è ora essa stessa accusata di pirateria?
Il publisher non commenta e informa di aver intrapreso un’indagine per scoprire se si sia trattato di un incidente o di un’azione intenzionale.
Cristina Sciannamblo