Il gigante svizzero della finanza, UBS, ha diramato la scorsa settimana ai propri clienti una comunicazione che tocca il delicato tema delle criptovalute, avvisandoli di porre particolare attenzione nell’approcciarne l’acquisto. Il motivo? Anzitutto le norme approvate (o in fase di approvazione) in alcuni paesi a livello internazionale, che ne regolano la compravendita.
Criptovalute e fattore di rischio: UBS predica cautela
Di fatto, il gruppo consiglia di puntare almeno per il momento su altri asset per la composizione del portafogli, mettendo così i propri risparmi al riparo dai rischi che ora vanno oltre la volatilità.
I legislatori hanno dimostrato di poter colpire le criptovalute e lo faranno. Consigliamo agli investitori di restarne lontani e di costruire il loro portafogli basandosi su asset meno rischiosi.
Il focus è puntato in particolare su quanto sta avvenendo in Cina, dove alcune province hanno optato per un giro di vite sulle operazioni di mining legate a Bitcoin, in primis per ragioni legate alla sostenibilità. In passato, UBS ha valutato l’ipotesi di affiancare alcuni dei suoi clienti più facoltosi nella scelta delle monete digitali su cui investire, mentre ora fa addirittura riferimento a bolle pronte a scoppiare.
Abbiamo a lungo avvertito del cambiamento in atto, relativo al sentiment degli investitori e alle limitazioni imposte a livello normativo, che potrebbero far scoppiare le bolle nei mercati crypto.