Siamo giunti al quarto compleanno di Ubuntu, la distribuzione Linux più famosa e diffusa del pianeta, che in poco tempo è riuscita a conquistarsi l’apprezzamento di milioni di “ubuntisti” in giro per il mondo.
La nuova release, 8.10 (8 è l’anno successivo al 2000, 10 il mese di rilascio, ottobre), denominata Intrepid Ibex (stambecco intrepido), è disponibile da ieri, 30 ottobre, per il download dal sito web www.ubuntu.com , anche in formato torrent.
Vediamo insieme le caratteristiche che hanno reso Ubuntu così popolare, e le novità che accompagnano questa nuova release.
Fin dalla prima versione, la ormai mitica 4.10 Warty Warthog, Ubuntu è stato caratterizzato da:
– Sistema Operativo Free & Open, basato su Linux Debian, sviluppato da una comunità di volontari sotto l’egida di Canonical Ltd e del suo fondatore, il miliardario sudafricano Mark Shuttleworth;
– Rilasci di nuove versioni ogni sei mesi (unica eccezione: la 6.06, uscita con due mesi di ritardo per motivi tecnici);
– Grande attenzione alla usabilità, e facilità di installazione;
– Nessun costo di licenza (Canonical Ltd. ottiene i suoi profitti dal supporto);
– Software basato sulla distribuzione Debian, nota per la sua robustezza ed affidabilità;
– “Umanità verso gli altri”, che è la traduzione della parola Zulu “Ubuntu”.
Nella precedente versione 8.04 ( Hardy Heron , airone ardito) erano stati criticati il sistema di ricerca interno Tracker (considerato inferiore a Beagle), il client BitTorrent Transmission, la presenza di alcuni bug e “sbavature” nella gestione del sistema, e la mancanza di un gestore di effetti 3D integrato. Tuttavia, in generale, aveva ricevuto grandi apprezzamenti da una folta schiera di pubblico. Questi problemi sembrano essere stati risolti con la nuova versione.
Novità di Ubuntu 8.10
– Ambiente Desktop Gnome 2.24, con il supporto di “tab” in Nautilus File Manager, insolito ma comodo una volta che ci si abitua ad usarlo;
– Sistema X.Org 7.4, con migliorata compatibilità hot-plug di dispositivi di input come tavolette grafiche, tastiere e mouse;
– Kernel Linux 2.6.27, che include una migliore compatibilità hardware;
– Directory cifrata (Encrypted Private Directory), disponibile “quasi” di default (è necessario lanciare due comandi da terminale per abilitarla);
– Applet per il cambio utente, particolarmente utile se si vuole prestare il proprio computer a qualcuno, impedendogli di “fare danni” (account “Guest”, ospite);
– Software per fotoritocco Gimp 2.6, gestore di fotografie F-spot 0.5.0.3;
– Network Manager 0.7, finalmente stabile e funzionale; per Ubuntu 8.10 infatti una delle priorità era la connettività, e questa versione aggiunge funzionalità importanti come la gestione contemporanea di più dispositivi attivi, di connessioni 3G, di dispositivi con configurazioni IP statici, e gestione del routing tra dispositivi. Nota stonata, sembra che non supporti le chiavi WEP in formato esadecimale.
– DKMS, un sistema sviluppato da Dell che semplifica l’aggiornamento dei driver di sistema in presenza di nuovi kernel;
– Samba 3.2 fornisce una migliore integrazione in ambienti Windows, e torna ad essere di nuovo un sistema “plug and play”, facendo dimenticare i “problemucci” incontrati nella versione precedente;
– Plugin BBC per il lettore multimediale Totem, abilitando in questo modo i contenuti free del network inglese BBC.
Considerazioni
Ho testato la nuova Ubuntu su due computer diversi, e devo dire che in entrambi i casi il riconoscimento hardware è stato perfetto, inclusi la scheda wireless e il modulo bluetooth. Da questo punto di vista molti altri commentatori in rete sono concordi.
Lo “human theme”, il tema grafico di default, è decisamente accattivante, e per chi non è soddisfatto sono disponibili numerosi altri temi da scaricare.
Le novità elencate, tuttavia, sono migliorie apprezzate, più che vere e proprie rivoluzioni. Ubuntu 8.10 punta decisamente a consolidare la propria presenza nei computer degli utenti di tutto il mondo, preparandosi ad una importante rivoluzione in arrivo con la release successiva, la 9.04, che dovrebbe invece prendere ispirazione da un recente post di Mark Shuttleworth , in cui si traccia la linea verso nuovi design, “user experience” e sviluppo.
Da diversi anni ormai si sente parlare dell’ “anno del Desktop” per Linux, ma questo anno non è ancora mai arrivato, complice soprattutto la difficoltà nell’acquisto di computer con Ubuntu preinstallato.
È quasi doloroso dover concludere un articolo del genere dicendo “scaricatelo qui”, e poi “installatelo”. Qualcosa si sta muovendo, soprattutto all’estero, ma siamo ancora ben lontani dal poter davvero acquistare l’hardware che vogliamo e sperare che ci sia la versione con Ubuntu preinstallato. Questa limitazione frena i nuovi utenti, anche se non impedisce a quelli più smanettoni di perdere qualche decina di minuti e “saltare il fosso”.
Nel caso di upgrade da una versione precedente di Ubuntu, invece, tutto funziona alla perfezione, e serve davvero un unico “click” per passare alla 8.10.
Sto tenendo d’occhio Edubuntu , la versione di Ubuntu dedicata alle scuole; secondo me c’è un grande potenziale nascosto, e sarebbe bellissimo se studenti e docenti di tutta Italia prendessero in mano Edubuntu e iniziassero ad utilizzarlo; si creerebbe un “Network effect” (effetto valanga) che porterebbe enormi benefici, e probabilmente anche risparmi, nella scuola italiana.
Sono sempre stato un “precauzionista”, e la cartella privata (e cifrata) in Ubuntu 8.10 è una buona cosa, anche se non è pensabile chiedere ad un novizio di dover ancora digitare due comandi da terminale. Certe cose dovrebbero essere disponibili di default (e ancora non vedo un degno concorrente di TrueCrypt).
Il LiveCD fornisce una ottima esperienza iniziale, e sono convinto che questo convincerà molte persone a provare l’installazione.
Concludo l’articolo con alcuni link utili:
La home page italiana di Ubuntu
I forum della community italiana
Se volete dare una mano a diffondere Ubuntu, ecco un po’ di materiale
Alla prossima!
Simone Brunozzi
www.ubuntista.it