È quella dell’omicidio la pista seguita nelle ultime ore dalla polizia tailandese in relazione alla morte di Kasim Cha Tong, da anni impiegato nella lotta alla pirateria, lavorando per MPAA e IFPI . Ancora da definire il movente: si presume sia stato il suo impegno sul lavoro a far scattare la sentenza di morte. Nel mentre la polizia continua a indagare.
Stando a quanto riportato dalle cronache locali , l’omicidio è avvenuto a Sungai Golok, nel sud della Thailandia, fuori da un ristorante, luogo in cui l’uomo avrebbe trascorso la serata in compagnia di amici. Nel recarsi verso la sua moto, è stato ferito da un colpo di arma da fuoco sparato da distanza ravvicinata. “Probabilmente l’assassino era nello stesso ristorante della vittima” ha dichiarato Wan Seman, vice capo della polizia locale. “L’uomo è stato subito portato in ospedale, ma non c’è stato nulla da fare: è morto poco dopo l’arrivo”.
Al momento, nessuna ipotesi valida su un possibile movente legato ad una rapina o a un delitto passionale: stando a quanto dichiarato dalla polizia, tra gli oggetti personali non manca nulla, ipotesi che apre diversi possibili scenari, tra cui quello della spedizione punitiva: l’uomo, era diventato una vera e propria istituzione nel ramo della lotta alla pirateria, lavorando per la International Federation of Phonogram Industry , legando il suo nome a numerose operazioni e iniziative anti-pirateria.
Se confermata tale pista, si tratterebbe della prima vittima umana voluta dalla criminalità che ruota intorno alla distribuzione di materiale piratato: la prima vittima umana perché le cronache locali annoverano già una misteriosa morte , quella di Manny, uno dei cani utilizzati dalle forze dell’ordine malesi per scovare i carichi di materiale illegale, il cui fiuto era forse divenuto troppo scomodo . (V.G.)