Le autorità ucraine hanno concluso una vasta operazione contro la cybercriminalità, giungendo all’arresto di 51 sospettati di aver partecipato al furto di dati personali in Europa e Stati Uniti. I dati sarebbero relativi a ben 300 milioni di cittadini, dunque il materiale trovato dagli inquirenti sarebbe un vero e proprio “tesoro” costituito da nome, cognome, numero di telefono, indirizzi, dati relativi ai veicoli in possesso e altro ancora.
I dati erano in vendita su appositi forum ed era dunque questo il canale di monetizzazione prescelto. Il video divulgato dagli inquirenti dimostra alcune delle operazioni di arresto, un modo particolare per vedere direttamente quale fosse l’attrezzatura utilizzata e quali i locali entro cui era organizzata l’attività criminale:
Impossibile non notare come la notizia giunga in un momento molto delicato nel rapporto tra Ucraina, Europa e Stati Uniti: la minaccia russa è alle porte e, proprio nelle stesse settimane in cui Joe Biden ha assicurato massimo supporto al Paese, l’Ucraina assicura alla giustizia alcune delle principali minacce informatiche che l’ovest stesse subendo. Un gesto di collaborazione simbolico in un momento nel quale anche i simboli hanno la loro importanza? Forse, in ogni caso una nuova grave minaccia sventata in favore dei 300 milioni di cittadini già colpiti e di tutti quelli che avrebbero subito medesime angherie nei mesi a venire.
Si segnala nelle stesse ore una ulteriore operazione che ha portato all’arresto di un 41enne rumeno attivo nel mondo del ransomware e responsabile di estorsioni per almeno 600 mila dollari. Fondamentali per la buona riuscita dell’operazione la collaborazione dell’FBI e il coordinamento dell’European Cybercrime Centre (EC3) dell’Europol.