L’agenzia SSSCIP (State Service of Special Communications and Information Protection) di Kiev ha reso noto che, dall’inizio della guerra datata 24 febbraio 2022, le realtà governative e le organizzazioni del settore privato localizzate in Ucraina hanno registrato quasi 800 cyberattacchi. Più precisamente, 796 (dato aggiornato al 30 giugno).
Gli attacchi continuano a colpire l’Ucraina. La loro intensità non è diminuita dall’inizio dell’invasione militare russa, anche se l’efficacia è in calo.
Centinaia di cyberattacchi: nel mirino l’Ucraina
A finire con maggiore frequenza nel mirino sono le istituzioni governative e le autorità locali, con oltre un terzo (281) delle azioni registrate. Per quanto riguarda invece le industrie, l’impatto più significativo è quello rilevato nei settori di finanza, telecomunicazioni ed energia.
Chi li ha eseguiti lo ha fatto soprattutto con l’obiettivo di rubare informazioni (242). Meno frequenti, invece, i tentativi diretti a compromettere il funzionamento delle infrastrutture o alla diffusione di codice maligno.
Ricordiamo che Microsoft, proprio nei primi giorni del conflitto, ha condiviso il risultato di un’analisi secondo la quale il lancio del missile russo numero uno e l’inizio dell’invasione di terra sono stati anticipati di qualche ore da un massiccio cyberattacco indirizzato a Kiev. Sempre il gruppo di Redmond, solo una decina di giorni fa, ha pubblicato un articolo in cui porta alla luce l’intensificarsi delle azioni perpetrate da gruppi ritenuti vicino alle agenzie del Cremlino, arrivate a colpire anche i paesi alleati. Un vero e proprio scenario da cyberwar.
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